DELITTO DI PALAGONIA, A ORE LA DECISIONE SULL’ARRESTO DI KAMARA

Un corteo composto da alcune centinaia di persone ha accompagnato le salme di Vincenzo Solano e Mercedes Ibanez, i coniugi brutalmente uccisi lo scorso 30 agosto a Palagonia, nel catanese, verso la chiesa di San Giuseppe dove si sono celebrate le esequie. Due cuscini di rose rosse sono stati posti sulle bare. Una folla commossa e composta si è stretta intorno ai familiari. Ma molti dei presenti hanno dato voce alla loro rabbia, accusando lo Stato di averli “lasciati soli e ora ci ammazzano anche a casa”.

Il 30 agosto Vincenzo Solano è stato brutalmente sgozzato, mentre sua moglie Mercedes è stata scaraventata giù dal balcone. Sul suo corpo i medici legali hanno trovato delle ecchimosi che lascerebbero pensare ad una violenza sessuale e avvalorerebbe l’ipotesi che la donna non si sia gettata da sola dal balcone per sfuggire all’aggressore, ma che sia stata buttata di sotto proprio perché aveva provato a reagire a quello che sarebbe poi diventato il suo killer.

Per il delitto dei due coniugi è stato fermato un ivoriano, ospite del vicino centro di accoglienza per migranti, il Cara Mineo. Gli agenti lo hanno trovato in possesso di alcuni oggetti tecnologici della coppia e sui suoi vestiti c’erano delle tracce di sangue. Sempre nella giornata di ieri, davanti al gip Maria Ivana Cardillo, si è svolta l’udienza di convalida del fermo dell’ivoriano Mamadou Kamara di 18 anni, che continua a professare la sua innocenza. Il migrante, che resta indagato per duplice omicidio aggravato, sostiene di aver trovato il borsone con la refurtiva e i vestiti della vittima che indossava, in un cassonetto della spazzatura. queste prove sono al vaglio del Gip che dovrà decidere entro oggi se Kamara dovrà restare o meno in carcere.