Crollo del latte, protesta furiosa dei pastori

Tra poco la Sardegna vota per le regionali ma il clima di tensione per il crollo del prezzo del latte sta montando in modo sistematico e, in mattinata, è esploso a Porto Torres, dove i pastori sardi hanno fermato i tir frigo carichi di carne suina imbarcati a Genova e provenienti dalla Francia. I mezzi sono stati attesi allo scalo portuale, bloccati, circondati e in parte svuotati, con il carico buttato a terra e mostrato alle telecamere, mostrando “le pessime condizioni della merce destinata al mercato locale”. Una protesta che rischia di travolgere anche le prossime elezioni, come ricordato dai manifestanti anche al termine della dimostrazione che, nella zona del porto, ha visto momenti di forte tensione quando i carabinieri sono intervenuti per far ripartire il camion. Già nei giorni scorsi la protesta era montata, con i pastori che hanno rovesciato a terra litri e litri di latte, per dimostrare che a questi prezzi (60 centesimi al litro) il latte vale la pena buttarlo.

La protesta

Il messaggio dei manifestanti è chiaro: se entro pochi giorni la soluzione non verrà trovata i seggi verrano bloccati quando, domenica 24 febbraio, i cittadini saranno chiamati al voto. Il prezzo stracciato del latte, secondo i pastori, rende insostenibile la copertura delle spese di produzione ed è questo che sta alimentando le tensioni che hanno interessato soprattutto la zona di Porto Torres. Lì per lì la situazione è stata riportata alla normalità, ma la sensazione è che si tratti di una calma apparente, vista anche la forza della dimostrazione, con centinaia di litri di latte riversati in strada, compresi quelli di un auotobotte che ha svuotato il suo carico sull'asfalto. Inutile anche il tentativo di dialogo da parte del vicequestore Maurizio Terrazzi il quale, poi, ha dato ordine di chiudere il tir e lasciarlo ripartire. Un altro mezzo sarebbe dovuto essere bloccato ma è riuscito a passare prima dell'arrivo dei dimostranti.

Centinaio: “Incontrerò i pastori”

Mercoledì ci sarebbe comunque stata una riunione tra i vari tecnici al Ministero delle Politiche agricole ma, come spiegato dal ministro Gian Marco Centinaio, a breve ci sarà anche un incontro con una rappresentanza dei manifestanti: “Sabato e domenica sarò in Sardegna perché voglio parlare con loro – ha detto -, sapere da loro se quello che decideremo è una cosa che può essere accettata. Non posso pensare che ci siano operatori che vengono pagati così poco e poi il prezzo del latte nei negozi è se non il triplo poco ci manca”. A ogni modo, secondo il ministro, i pastori “hanno ragione, hanno perfettamente ragione, poi le modalità le lascio a voi”.