COPPIA DELL’ACIDO: MARTINA LEVATO POTRÀ VEDERE IL FIGLIO, MA IL TRIBUNALE APRE IL PROCEDIMENTO DI ADOZIONE

Martina Levato potrà vedere il proprio bambino, il piccolo Achille, nato il 15 agosto scorso presso la clinica Mangiagalli di Milano. Con un provvedimento “urgente e provvisorio”, infatti, i giudici minorili hanno autorizzato “la madre ad effettuare una visita giornaliera di durata contenuta” al figlio “alla presenza” di operatori sanitari, con l’esclusione, però, per lei della possibilità di allattare direttamente il piccolo. La decisone è stata presa dal Tribunale per i minorenni di Milano che ha anche aperto – come aveva richiesto il Pm dei minori Annamaria Fiorillo – il procedimento di adottabilità del minore sul quale, però, dovrà esserci una decisione successiva dopo un periodo di istruttoria.

Il piccolo Achille era nato nella notte di ferragosto tramite cesareo ed era stato subito portato via dalla madre che non aveva avuto modo di vederlo. L’indicazione era stata data dal Pm Fiorillo che aveva deciso di far allontanare immediatamente il neonato da Martina facendo leva sulla “inadeguatezza totale e irreversibile” della donna a seguire i bisogni evolutivi del minore e per evitare un “pregiudizio maggiore, data una possibile decisione futura del Tribunale di affidare in adozione il bimbo ad un’altra famiglia”.

La giovane era poi riuscita ad abbracciare il bimbo martedì scorso seppur per pochi minuti. Secondo il legale della giovane, l’avvocato Stefano De Cesare Anche, l’incontro anche se breve aveva procurato alla neo mamma momenti “molto emozionanti”. Anche i nonni materni, come riferito dal loro legale, l’avvocato Laura Cossar, non avevano nascosto la loro gioia spiegando di essere “felicissimi”. La Levato era stata condannata a 14 anni di reclusione per aver aggredito con l’acido, insieme al suo partner Alexander Boettcher padre si Achille, il suo ex fidanzato. Quando verrà dimessa dalla clinica Mangiagalli – spiega il suo legale – Martina dovrebbe essere portata all’Icam, l’istituto per detenute madri con figli, assieme al piccolo, come stabilito dal gip di Milano su richiesta del Pm Marcello Musso.