Condanna all'ergastolo per Igor il Russo

E'stato deciso il massimo della pena per Norbert Feher, vero nome del criminale serbo meglio conosciuto come Igor il Russo: il gup Alberto Ziroldi ha dunque confermato la richiesta del pubblico ministero di Bologna, condannando il killer all'ergastolo per gli omicidi di Davide Fabbri, barista, e del volontario Valerio Verri, commessi nell'aprile 2017 fra le province di Bologna e Ferrara. Feher, per il quale è stata rigettata la richiesta di una nuova perizia psichiatrica, è stato latitante per circa 8 mesi, durante i quali è sfuggito al cospicuo dispiegamento di forze nelle campagne emiliane messe in campo per cercarlo, riuscendo a fuggire dall'Italia e a rifugiarsi in Spagna, dove è stato poi arrestato nel dicembre dello stesso anno. L'uomo è attualmente in carcere a Saragozza e ha assistito in collegamento video al pronunciamento della sentenza, arrivata al termine del processo con rito abbreviato.

Le richieste di risarcimento

I delitti commessi in Italia per i quali Feher è stato incriminato risalgono rispettivamente all'1 e 8 aprile di due anni fa. L'omicidio di Davide Fabbri avvenne nel suo locale, con la dinamica ripresa per la maggior parte da una telecamera di sicurezza: il barista si oppose all'uomo, entrato armato e in completa tenuta militare nel locale, reagendo alla minaccia del fucile e riuscendo anche a strapparglielo di mano, prima di essere ucciso con una pistola. In aula, durante la requisitoria del pm e la lettura della sentenza, era presente sua moglie Maria, assistita dall'avvocato Giorgio Bacchelli, il quale ha inoltrato la richista di risarcimento di un milione per la vedova Fabbri e altri 500 mila euro per il padre della vittima, Franco. Al contempo, anche il legale della famiglia di Valerio Verri, il volontario del servizio ecologico assassinato circa una settimana dopo nel ferrarese, ha fatto richiesta di 2,1 milioni. Anche il legale di Marco Ravaglia, l'agente provinciale ferito nell'agguato in cui morì Verri, ha chiesto un milione come risarcimento. L'ultima richiesta, di 50 mila euro, è arrivata dalla provincia di Ferrara.

Il dolore delle famiglie delle vittime

Nonostante la condanna, la ferita per la moglie di Davide Fabbri è ancora aperta ed estremamente dolorosa, probabilmente mai guaribile del tutto: “Chi lo ha ammazzato non è stato Igor, ma è stato lo Stato – ha detto al termine dell'udienza -, perché questa persona non doveva essere qui in Italia”, ha detto riferendosi all'espulsione già ricevuta in precedenza da Feher. “Non è giusto che una persona viene nel locale e può ammazzare le persone. Non è giusto. Mi ha lasciato un trauma. Io non ce la faccio più”.