Commissione Mit: “Possibili concause al cedimento”

Potrebbe non essere solo la rottura di uno dei tiranti ad aver determinato il crollo del Ponte Morandi. La commissione ispettiva istituita dal Ministero dei Trasporti per fare chiarezza sul disastro di Genova, infatti, ha parlato di “una serie di concause” che, assieme al distacco dello stallo, potrebbero aver giocato un ruolo nella catastrofe in cui hanno perso la vita 43 persone. A spiegarlo è stato Roberto Ferrazza, presidente della commissione del MiT: “Il ponte si è prima piegato e poi è caduto – ha detto dopo il sopralluogo sulle macerie del ponte -. Ci sono stati diversi fattori che hanno determinato il crollo del viadotto”. Al momento, infatti, non è possibile stabilire chiaramente “quale sia stato l'innesco della dinamica”, nonostante fin da subito l'attenzione degli inquirenti si sia concentrata sui tiranti del Morandi.

Le ipotesi

Il cedimento di uno strallo resta dunque un'ipotesi del cedimento ma non l'unica. Al termine dei sopralluoghi, infatti, l'architetto Ferrazza ha spiegato che “il ponte non è caduto nella sua proiezione: prima si è storto, poi è caduto”. Per questo, conclude, “bisognerà lavorare ancora sul posizionamento e ribaltamento delle macerie, considerando che c'è stata una rottura che ha provocato un movimento della struttura non equilibrato”. Il lavoro della commissione, perciò, si orienterà ora sull'individuazione di quale sia stata la componente del viadotto a essersi rotta per prima il che, naturalmente, non esclude né gli stralli né altre parti sotto osservazione. Si fosse trattato infine della rottura di uno degli stralli, l'ipotesi è che questa abbia provocato un movimento anomalo del ponte con conseguente sovraccarico della trave (il troncone del ponte sul quale circolavano le autovetture) e possibile cedimento.

Via alle verifiche per la messa in sicurezza

Nel frattempo proseguono i lavori sul greto del Polcevera. L'architetto Ferrazza ha spiegato ancora che “la Procura ha autorizzato le verifiche per la messa in sicurezza dei monconi di Ponte Morandi proposte da Anas, dopo aver avuto il parere favorevole dei consulenti. Le verifiche verranno effettuate dai tecnici di Autostrade con i consulenti della procura”.