Civitavecchia, uccide la madre e chiama la polizia

Ennesima tragedia familiare. Stavolta il fatto coinvolge un 30enne di Civitavecchia che si autoaccusato del delitto. Erano le 19:35 di ieri quando alla Polizia è arrivata la chiamata di un uomo che riferiva all’operatore “di aver ucciso una persona“. Gli agenti della sala operativa sono riusciti subito a risalire al luogo della chiamata e immediatamente è stata inviata sul posto una volante e personale della polizia giudiziaria dello stesso commissariato. Nel giardino antistante l’abitazione, una villetta bifamiliare in una zona periferica della cittadina portuale, seduto su un gradino, è stato trovato V. M. che, con una “calma innaturale e senza opporre alcuna resistenza”, fanno sapere le forze dell'ordine, ha invitato gli agenti a guardare cosa c’era in casa. Nella taverna al piano seminterrato, in un lago di sangue, il corpo senza vita della madre 55enne. Nelle vicinanze è stato trovato un coltello da cucina di grosse dimensioni con la lama rotta in diversi tronconi, probabilmente l'arma del delitto. Sul posto è intervenuto il personale del 118 che ha confermato il decesso.

Il precedente

Poco più di un mese fa sempre nel Lazio è avvenuto un dramma simile. Luogo del delitto Carpineto Romano, dove un 29enne avrebbe ucciso la madre al culmine di una lite. Probilmente colpendola con un oggetto contundente. Ad allertare i Carabinieri lo stesso giovane che si è poi immediatamente consegnato ai militari dell'Arma. Al loro arrivo, in un appartamento di di via Leone XIII, i Carabinieri hanno trovato il figlio della donna. Il corpo delle madre senza vita si trovava all'interno dell'abitazione. Sul caso è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Velletri. Il 29enne era il figlio della donna, avuto da un precedente matrimonio. Entrambi di origine romena. La signora si era risposata con un uomo di Carpiento Romano.