CINA, NAUFRAGIO DELLA STELLA D’ORIENTE: SALE A 97 IL NUMERO DEI MORTI

È salito a 97 il numero delle vittime accertate della nave da crociera affondata martedì notte nel fiume Yangtze, in Cina meridionale. A bordo dell’imbarcazione c’erano 456 persone, e al momento 345 risultano ancora disperse, mentre i superstiti sono 14. Le squadre di soccorso continuano a lavorare nella speranza di ritrovare persone ancora in vita intrappolati nel relitto.

I familiari dei dispersi intanto sollevano dubbi sulla sicurezza della nave, e chiedono al governo di diffondere informazioni sulla sorte dei loro cari. Per questo hanno protestato nei pressi del luogo dell’incidente, manifestazione durante la quale decine di persone hanno rotto i cordoni della polizia. Un altro gruppo di parenti ha protestato a Shangai, dove si trova la sede del tour operator con cui la maggior parte dei passeggeri aveva prenotato la crociera, partita alla fine di maggio.

I parenti hanno sollevato alcuni dubbi sull’incidente, chiedendo come sia possibile che una nave sia affondata così velocemente, ma soprattutto perché non è stato lanciato alcun allarme. La causa del naufragio infatti non è ancora chiara, ma i sopravvissuti hanno riferito di una tempesta che ha rovesciato la nave in pochi minuti.

I mezzi d’informazione cinesi hanno confermato che finora sono stati recuperati i cadaveri di 65 persone. I sopravvissuti sono 14, ma nessuno è ancora stato estratto vivo da quando sono iniziate le operazioni di soccorso il 2 giugno. Comunque, nonostante la pioggia, le ricerche dei dispersi vanno avanti e le squadre a lavoro hanno fatto un buco nello scafo rovesciato per cercare all’interno.