Choc a Milano, striscione neofascista e saluti romani

Una grave ostentazione del neofascismo ha preceduto le celebrazioni della Liberazione italiana, previste il 25 aprile. L'episodio è accaduto a Milano, dove quelli che sono stati identificati come un gruppo di ultrà laziali, hanno srotolato uno striscione inneggiante al Duce a poca distanza da Piazzale Loreto, sul quale era riprotata la scritta: “Onore a Mussolini Irr”. Un gesto che si inserisce nell'ambito delle dimostrazioni estremiste in coincidenza con la Liberazione nazionale, peraltro nei pressi di uno dei luoghi simbolo della Resistenza: in Piazzale Loreto, infatti, furono esposti 15 cadaveri di partigiani e, appena 8 mesi dopo, quelli dello stesso Benito Mussolini, di Claretta Petacci, Nicola Bambacci, Alessandro Pavolini e Achille Starace. Sull'epsiodio si è espresso duramente il presidente milanese dell'Anpi, Roberto Cenati: “E' una cosa allucinante. Una nostra iscritta ci ha avvisato delle striscione portato da una settantina di persone che hanno intonato canti e slogan fascisti e hanno fatto saluti romani. Chiediamo alle autorità di individuare i responsabili. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte applicando le leggo Scelba e Mancino, è ora di dire basta”.

La condanna

Questa sera, peraltro, a Milano è previsto il match di ritorno della semifinale di Coppa Italia fra Milan e Lazio. Gli autori dello striscione sarebbero alcuni Irriducibili, uno dei gruppi di ultras della Curva Nord biancoceleste. Dura la reazione anche del sindaco meneghino, Beppe Sala: “Milano è e resterà sempre una città profondamente antifascista – ha scritto in un messaggio su Facebook -. Anche cercando di non drammatizzare, non si può non capire che si stanno superando certi limiti. E che la denuncia di tutto ciò spetta soprattutto alla politica. A tutta la politica però”. Sulla stessa lunghezza d'onda l'ex primo cittadino nonché candidato dem alle Europee, Giuliano Pisapia: “Domani la città, in occasione della manifestazione in ricordo del 25 aprile cancellerà questa inquietante e vergognosa provocazione neofascista. I valori della Resistenza sono le radici su cui si è costruita la nostra Repubblica”.