Cassino, bimbo strangolato: fermato anche il padre

Secondo gli inquirenti Donatella Di Bona, madre del piccolo Gabriel, strangolato lo scorso 17 aprile, la donnna non avrebbe agito da sola. Infatti nella notte, al termine di un lungo interrogatorio, è stato fermato Nicola Feroleto, padre del bambino. L'uomo è accusato di concorso in omicidio. “A seguito di incessante attività investigativa gli inquirenti eseguivano il fermo disposto dal Pm, che condivideva interamente il probante quadro accusatorio delineato nei confronti di Nicola Feroleto, nato a Sant'Ambrogio sul Garigliano e residente a Villa Santa Lucia per l'omicidio del figlio Gabriel di 2 anni perpetrato in concorso con la madre del piccolo Donatella Di Bona sottoposta anch'essa ieri mattina al fermo”. E' qanto emerge dagli ambienti giudiziari che stanno indagando sulla vicenda.

Gli interrogatori

La donna è stata già ascoltata dal gip: nella prima versione aveva coinvolto anche il compagno, nella seconda invece si è addossata ogni responsabilità. Però le incogruenze fornite agli investigatori da Nicola Feroleto hanno fatto il resto. Infatti il 50enne inizialmente aveva dichiarato ai giornalisti: “Li avevo visti al mattino e quando sono tornato da loro nel pomeriggio era ormai troppo tardi. Se fossi stato lì una cosa del genere non sarebbe mai successa”. Dichiarazioni che non hanno retto al confronto con quelle di altri testimoni della triste vicenda.

La storia

Gabriel Ferolato, due anni e mezzo, è stato strangolato lo scorso mercoledì a Piedimonte San Germano, piccolo centro nei pressi di Cassino. Per chi indaga il piccolo avrebbe iniziato a piangere durante una passeggiata in una stradina di campagna con la madre, vicino al locale stabilimento della Fiat. Un attacco d'ira avrebbe preso il sopravvento sulla donna che a quel punto si sarebbe trasformata nell'assassina del figlio. La 28enne da tempo sarebbe vittima di depressione e disoccupata.