Botti di Capodanno: sequestrati a Roma oltre 900 chili di fuochi illegali

Oltre 900 chili di botti illegali sono stati sequestrati oggi a Roma: fuochi, petardi e fontane di vario tipo, tutti appartenenti alle categorie IV e V, cioè detenuti abusivamente e in luoghi non idonei allo stoccaggio.

In vista di San Silvestro, infatti, si intensificano le operazioni delle forze dell’ordine, volte al controllo e al seguestro dei giochi pirici che, ogni anno, provocano morti e feriti perchè non adatti ad essere esplosi per le vie o sul terrazzo di casa. La prima persona a finire nei guai è stato un 72enne, titolare di un negozio di giocattoli di via Portuense: all’interno dei locali i carabinieri hanno scoperto 700 chili di artifici pirici di IV e V categoria. L’uomo è stato denunciato a piede libero con l’accusa di detenzione e vendita abusiva di materiale pirico, mentre i giochi sono stati sequestrati e affidati a una ditta specializzata nel trattamento e nella custodia di questo tipo di materiale.

Nella stessa giornata, le forze dell’ordine hanno sequestrato altri 200 Kg di botti di IV e V categoria stoccati abusivamente in un altro negozio di giocattoli, in via Enrico Fermi, ancora nella Capitale: il titolare dell’attività, un romano di 50 anni, è stato denunciato a piede libero. Già in precedenza, era stato denunciato per lo stesso motivo. La stessa sorte è toccata a una cittadina cinese di 29 anni, commessa in un negozio di casalinghi di via della Pisana che, dopo essere stata sorpresa a vendere i botti a un ragazzino di età inferiore ai 14 anni, è stata sorpresa con materiale illegale in cui la polvere pirica era eccessiva rispetto alla norma.

L’oridinamento italiano, infatti, prevede che i prodotti pirotecnici classificati dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza in IV (ad esempio bombe aeree cilindriche e sferiche, batterie, razzi) e V categoria (come piccoli razzi, piccoli petardi, piccole combinazioni di tubi monogetto, piccoli sbruffi) possono essere venduti solamente in esercizi appositamente autorizzati dal Prefetto, e mai da ambulanti, a maggiorenni muniti di specifiche licenze di polizia (porto d’armi, nulla osta all’acquisto, titolari di abilitazione).