Bombe carta contro un centro immigrati a Roma, due feriti

Continuano le tensioni al centro di accoglienza per immigrati di Tor Sapienza (periferia Est della capitale). Dopo il lancio di sassi e i cassonetti incendiati di lunedì sera, una cinquantina di persone ha nuovamente attaccato la struttura, lanciando bombe carta all’indirizzo delle forze dell’ordine da due giorni in presidio sul posto. Diverse automibili sono state date alle fiamme. Testimoni raccontano di una reazione da parte degli ospiti del centro che hanno risposto lanciando oggetti dalle finestre e di cariche della polizia per disperdere i manifestanti.

Due feriti lievi, tra cui un poliziotto, trasportati in ospedale con qualche contusione. La tensione è rimasta alta per tutto il giorno nel quartiere. Ieri  pomeriggio gli abitanti sono tornati in strada per una riunione pubblica alla quale sono stati invitati anche i rappresentanti del V Municipio. Più di quattrocento i partecipanti che hanno invaso la strada, creando disagi al traffico della zona. “La tensione è alle stelle – racconta Tommaso Ippoliti, presidente del comitato Tor Sapienza -. Da anni la borgata è stata abbandonata, non si può uscire la sera e ultimamente le aggressioni e i furti sono aumentati. Qualche giorno fa una ragazza che portava a spasso il cane è stata molestata nel parco in pieno pomeriggio. Come comitato prendiamo le distanze dagli episodi di violenza della scorsa notte, ma la gente è  esasperata chiediamo più sicurezza”.

La cittadinanza lamenta furti di automobili, in appartamenti, aggressioni, ma anche il degrado nel quartiere, a partire dalla mancanza di illuminazione all’interno del parco di zona.  La protesta degli abitanti di Tor Sapienza non è la prima: a settembre un’altra periferia, quella di Corcolle, ha protestato contro un centro di accoglienza dopo alcune aggressioni subite dai conducenti degli autobus.