Biltz della finanza: 24 arresti

Lolpo delle fiamme gialle alla malavita palermitana. La Guardia di Finanza ha eseguito da stamattina all'alba 24 arresti nell'ambito di una inchiesta sulle cosche mafiose palermitane coordinata dalla Dda del capoluogo. Per 19 indagati è stato disposto il divieto di dimora, mentre per altri 4 sono scattati gli arresti domiciliari.

L'indagine ha portato alla luce il ruolo di Giuseppe Corona, boss emergente nei nuovi assetti di Cosa nostra orfana di Salvatore Riina, capace di riciclare fiumi di denaro. Corona, nella pagina Facebook di uno dei suoi bar, esibiva lo scatto che lo riprendeva insieme a Luigi Di Maio, al deputato M5s all'Ars Giancarlo Cancelleri e al cognato Fabio Bonaccorso.

Riciclaggio

I due esponenti politici si erano recati a Palermo durante la campagna elettorale per le regionali siciliani di ottobre 2017. E Giuseppe Corona, accusato di essere il “re del riciclaggio” dei clan mafiosi palermitani, aveva voloto immortalare l'evento. Oggi l'arresto dopo il blitz della Finanza: nella sua caffetteria, l'uomo risultava formalmente essere il cassiere. Ma in realtà il locale, come molti altri in città, erano di sua proprietà. E – secondo le indagini –  insieme a diverse tabaccherie sempre di sua proprietà, funzionavano come enormi lavatrici di denaro sporco accumulato col traffico degli stupefacenti di cui Corona era punto di riferimento per diverse “famiglie”. 

La Finanza ha sequestrato la caffetteria Aurora e diverse altre attività commerciali riconducibili a Corona a cui i pm contestano l'associazione mafiosa, ritenendolo esponente di spicco del clan Porta Nuova, il riciclaggio e l'autoriciclaggio e l'associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga.