BALTIMORA, QUARTA NOTTE DI COPRIFUOCO. OBAMA: “SI FACCIA VERITÀ”

Ancora una notte di proteste e arresti a Baltimora a seguito dell’omicidio dell’afroamericano Freddy Gray. Sono 53 le persone fermate dalla polizia per le violazioni del coprifuoco scattato per la quarta notte consecutiva. Dopo l’inizio del quarto giorno di coprifuoco alle 22 locali, la polizia ha arrestato alcune persone radunate all’incrocio tra le vie Pennsylvania e Nord della città. Poco prima, più di 100 persone stavano ballando per la strada e cantando “Freddie” per festeggiare l’incriminazione dei sei poliziotti. Sul fronte giudiziario, intanto, sono tutti liberi dietro pagamento di una cauzione di 250mila-350mila dollari i sei poliziotti responsabili della vicenda.

Gli agenti erano stati condotti nel carcere cittadino dopo che il procuratore del Maryland, Marylin Mosby, aveva formulato le accuse contro di loro. Il casellario giudiziario online definisce di razza nera tre dei poliziotti inserendo gli altri tre nella categoria dei “bianchi, caucasici, asiatici, indiani, arabi”, senza altri dettagli. Sull’ufficiale Caesar R. Goodson, che era l’autista del veicolo che il ragazzo ucciso, pesano le accuse più gravi in quanto, secondo il pubblico ministero, avrebbe mancato ripetutamente di proteggere Gray usando una cintura di sicurezza come richiesto dalla normativa della polizia.

Il giovane ha subito una grave ferita al collo mentre era ammanettato nel mezzo che lo trasportava. Il presidente Obama ha espresso come “assolutamente vitale” l’accertamento della verità su quello che è successo. Il capo della Casa Bianca ha aggiunto che la giustizia deve fare il suo corso e tutte le prove devono essere esaminate; inoltre chi è stato incriminato ha diritto a un giusto processo. Quello che la gente di Baltimora vuole, ha concluso, è la verità.