Attacchi a Copenaghen, il presunto killer giurò fedeltà ad Al Baghdadi

La nebbia comincia a dissolversi sugli attacchi di Copenghen, andati in scena tra il pomeriggio e la notte dello scorso 14 febbraio. Il presunto autore degli attentati, Omar Abdel Hamid El-Hussein, avrebbe giurato fedeltà al califfo dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi, sulla sua pagina di Facebook nove minuti prima di sparare al centro culturale. “Giuro fedeltà ad Abu Bakr – avrebbe scritto nel post – gli obbedirò nell’avversità e nella prosperità”. Lo riporta il il portale Politiken online. Resta da capire se El Hussein possa essere inquadrato nel novero dei temuti lupi solitari, criminali che agiscono senza alcun coordinamento ma semplicemente perché sentono propria la missione distruttiva della jihad, o se invece si trattasse di un mitomane. Di sicuro questa scoperta conferma il fascino che lo Stato Islamico trasmette nei confronti dei giovani islamici della cosiddetta seconda generazione.

Negli attacchi di sabato sono morte tre persone, compreso El Hussein, abbattuto dalla polizia vicino la stazione di Norrebro al termine di una sparatoria. Il killer ha prima colpito all’interno di un noto caffè della capitale danese dove si stava svolgendo un incontro sull’Islam, cui partecipava anche un vignettista, responsabile, secondo i fondamentalisti, di aver schernito il profeta Maometto dopo la strage di Charlie Hebdo del 7 gennaio. Nel primo attacco è stata uccisa una persona. Dopo essere fuggito si sarebbe recato in una sinagoga dove era in corso la celebrazione della maggiore età di una giovane ebrea. All’ingresso del luogo di culto si è imbattuto nel guardiano che gli ha impedito di accedere pagando con la vita. In poche ore le forze dell’ordine sono riuscite a individuare un indirizzo, segnalato come il covo del killer, dove El Hussein è stato ucciso.