Arriva Florence, evacuazioni in massa

Continua inesorabile l'avanzamento dell'uragano Florence, arrivato a forza 4 e ormai prossimo a toccare terra sulla costa orientale degli Stati Uniti, mettendo in allarme quasi tutti gli Stati della riviera atlantica. In allerta, in particolare, gli stati della Carolina del Nord e del Sud, ma anche zone più settentrionali come il Maryland hanno diramato lo stato di emergenza. E le notizie diffuse dal National hurricane center sono tutt'altro che incoraggianti, in quanto i meteorologi hanno previsto un ulteriore rafforzamento della tempesta durante la settimana., catalogandola come la più devastante, potenzialmente, degli ultimi 30 anni.

Come Katrina?

In alcune aree del litorale atlantico sono state predisposte le prime operazioni di evacuazione, come in Virginia e in South Carolina, dove il governatore McMaster ha fatto sapere di “non voler rischare nemmeno una vita” nel suo Stato. L'ordine di evacuazione obbligatorio avrà effetto a partire dalle 12 in otto contee lungo la costa, per circa 187 miglia di territorio da sgomberare in fretta, prima dell'arrivo di Florence. A partire da quell'ora, il traffico sulla I-26 e la Route 501 sarà deviato verso l'entroterra, lontano dalle coste. Chiuse anche le scuole e gli uffici governativi, così come le strutture sanitarie più a rischio: almeno un milione le persone per le quali sarà disposta l'ordinanza di evacuazione.

Se Florence dovesse continuare a gonfiarsi, la sua potenza potrebbe sfiorare quella dell'uragano Katrina, che nel 2005 devastò New Orleans e buona parte della zona compresa fra il Mississippi e il suo delta, tra Alabama e Louisiana. Molto più verosimilmente, l'uragano assumerà le stesse proporzioni di Sandy, che nel 2012 si abbattè sui Caraibi e sull'Eastern coast americana. Anche il presidente Trump ha invitato via Twitter i cittadini a rischio a esercitare prudenza, adottando ogni misura necessaria per scampare ai venti a 200 all'ora di Florence. Il primo ordine di evacuazione obbligatoria era stato già emesso nella Carolina del Nord, dove il governatore Roy Cooper ha avvertito i residenti sulle possibili conseguenze dell'uragano, tra le quali l'interruzione di corrente e la scarsa disponibilità dei beni di prima necessità (andati a ruba negli ultimi giorni). Qualcuno ha scelto di restare barricandosi nei rifugi e facendo scorta di cibo e acqua, aspettando che la furia di Florence passi.