Arrestati nonno e padre del bimbo “gangsta-rapper”

Ha solo 9 anni e il suo video musicale su Youtube ha superato in un mese un milione di visualizzazioni. Si fa chiamare 500Tony, è un nomade di etnia gipsy e canta quello che in gergo delle borgate statunitensi viene chiamato “gangsta rap”, ossia una versione del rap che racconta la vita ai margini della società all'insegna di alcol, soldi, donne e macchine lussuose. Il video è girato all'interno del campo dove vive, quello di via Bonfadini, a Milano. Alcuni passaggi del brano cantato dal piccolo hanno fatto molto discutere: “Sono pigro, sono fatto, perché mi fumano accanto“. E ancora: “A scuola non ci vado, forse non hai capito. Sono il prossimo capo, forse non hai capito”. Parlando del campo nomadi dove vive, aggiunge: “Se entri al campo e ne esci intatto, vatti a comprare un santino“. C'è poi un riferimento a logiche da clan: “Mio padre comanda la zona e come il Re Leone mi lascerà tutto”.

E ora proprio il papà del bambino sarebbe stato arrestato, insieme al nonno, nell'ambito di una maxi operazione dei carabinieri con quasi cento uomini a Milano. Al centro del blitz il campo nomadi di via Bonfadini, definito dagli inquirenti come la base di un'associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione. A dare la notizia del coinvolgimento nell'operazione del padre di 500Tony è stata la consigliera municipale di Forza Italia Federica Zanella. “Tra gli arrestati anche il padre del giovanissimo rapper”, ha detto. “La mentalità imperante in questo pezzo di Milano che non sembra Milano – aveva detto il presidente del Consiglio municipale Oscar Strano dopo lo scandalo suscitato dal video musicale del bimbo rapper – è quella del clan che detta legge. Si sentono padroni e l'impunità rafforza questa idea, questo modello che si tramanda ai figli”. Dopo l'arresto è intervenuto anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha detto: “Bella famiglia! Altro che rap, qui servono servizi sociali…”.