Apple ai dipendenti: mai più ascoltare Siri

Il gigante della tecnologia Apple ha sospeso l'ascolto, da parte dei suoi dipendenti in carne e ossa al lavoro per migliorare il servizio, delle registrazioni delle conversazioni con Siri, l’assistente vocale che si trova sui dispositivi iOS come iPhone, iPad e AppleWatch. Dopo un’accurata revisione del servizio e un aggiornamento del software, potrebbe essere prevista l’opzione di far scegliere all’utente se aderire o meno al programma di controllo qualità. Finora nessuno ne era a conoscenza né era possibile disattivare l’applicazione. La decisione dell’azienda di Cupertino segue le rivelazioni pubblicate dall’edizione online del quotidiano inglese The Guardian in un articolo del 26 luglio scorso.

Attenzione, Siri ci ascolta

Un lavoratore di Apple aveva confidato al quotidiano, in via anonima per non avere ripercussioni sul suo impiego, che i dipendenti addetti al controllo qualità e di implementazione della dettatura ascoltano tutte le nostre 'chiacchiere' con Siri. Non solo quelle volontarie, anche quelle registrate quando l'assistente vocale si attiva in maniera accidentale. In questo modo hanno accesso a una grande quantità di informazioni riservate che vanno dalla visita dal un medico all’accordo criminale fino agli aspetti più intimi della vita di coppia. “Ci sono stati innumerevoli casi di conversazioni private registrate” ha riferito la fonte. E queste portano con sé altri dati ancora, ha spiegato: “Informazioni sulla localizzazione, sui contatti e sull’applicazione”. Scrive sempre il Guardian che la Apple si è sempre limitata a dire che i dati raccolti servono semplicemente per migliorare l’applicazione, senza aver mai informato esplicitamente nei suoi documenti per la privacy rivolti al consumatore che gli incaricati di sentire queste registrazioni sono impiegati di ditte appaltatrici sparse in tutto il mondo. Alcuni di loro hanno dichiarato di essere incoraggiati a segnalare le attivazioni accidentali ma solo sotto la voce “problemi tecnici”, senza che ci sia un protocollo inerente le registrazioni con contenuti sensibili, e che Siri si attivi accidentalmente con troppo regolarità. Se per caso si avvicina eccessivamente un AppleWatch alla bocca, Siri entra in funzione. E la Apple da sola detiene il 35% del mercato degli smartwatch, secondo Counterpoint Research, più di sei volte quello che possiedono i suoi sei principali concorrenti messi insieme.

La replica di Apple

Il colosso americano ha fatto sapere al Guardian che ciò che arriva alle orecchie degli uomini del servizio qualità è poco e ben protetto. “Solo una piccola parte, l'1 percento, delle richieste fatte a Siri sono analizzate, durano pochi secondi e a queste non sono associate all’Apple ID. L’ascolto delle conversazioni avviene in ambienti riservati e i dipendenti sono sottoposti a rigide norme di sicurezza”. L’azienda fondata nel 1976 da Steve Jobs e guidata da Tim Cook è rimasta l’unica in Europa a usare le persone per monitorare il funzionamento degli assistenti vocali. Ad aprile si è scoperto che Amazon usava personale umano per ascoltare le registrazioni del suo assistente Alexa. Google per lo stesso motivo è stato punito già quest’estate commissione per la protezione dei dati di Amburgo, in  Germania, in base al Regolamento generale sulla protezione dei dati nell’Unione europea e per tre mesi non ha potuto far eseguire i controlli di qualità. A differenza di Amazon però, sia Amazon che Google consentono all’utente di disattivare il servizio.

La decisione

Forse non sarà possibile disattivare completamente Siri ma parzialmente sì. L’azienda si è detta impegnata a coniugare l’efficienza dell'app con il rispetto della privacy degli utenti. “Per periodo che effettueremo una revisione approfondita sospendiamo la valutazione di Siri a livello globale. Dopo un aggiornamento del software gli utenti saranno liberi di scegliere se partecipare” al processo di controllo qualità “o meno, senza disattivare completamente Siri”. Cosa faranno adesso i dipendenti a contratto addetti alla valutazione? I lavoratori irlandesi di Apple hanno detto che non gli è stato spiegato quale incidenza avrebbe sul loro futuro impiego questa sospensione del servizio.