Allarme Mayon: il vulcano in fase di eruzione

Continua a far paura l'attività intensissima del vulcano Mayon, nelle Filippine. Il cono di magma è da diverse ore in fase di eruzione e ha progressivamente aumentato la sua pericolosità, eruttando fontane di lava e provocando piogge di detriti su molti villaggi costruiti nelle sue vicinanze. I media locali hanno riferito di nubi di cenere alte fino a 700 metri fuoriuscite dalla bocca del vulcano: le autorità hanno alzato il livello di allerta a quota 4 su scala di cinque, predisponendo l'evacuazione in massa di circa 30 mila persone dalla provincia di Albay, dove sorge la montagna di fuoco. Secondo le stime degli esperti, un'area di 8 chilometri attorno al cratere è da considerarsi a elevato rischio: si tratta di una zona abitata da migliaia di persone.

Evacuazioni e ricoveri

Stando a quanto riportato, i fiumi di lava avrebbero già raggiunto i villaggi più vicini e, in considerazione dei rilevamenti effettuati dall'Istituto filippino di vulcanologia e sismologia, il rischio di un'eruzione di tipo esplosivo è da ritenere molto alto. La nube di fumo e cenere emessa dal Mayon ha impedito al traffico aereo di percorrere quella tratta, costringendo il personale aeroportuale a sospendere i voli in entrata e in uscita, ponendo i cieli dell'Albay sotto interdizione. Per il momento sembra che non vi siano né morti né feriti, anche grazie alla pronta evacuazione delle zone più vicine al vulcano e, di conseguenza, più soggette a pericolo. Le autorità filippine hanno predisposto alcuni rifugi di emergenza per le migliaia di sfollati.

Monitoraggio costante

E' dal 13 gennaio scorso che il Mayon continua a espellere lapilli e lava, proseguendo ininterrottamente la sua attività eruttiva e confermandosi il vulcano più attivo e pericoloso dell'intero arcipelago delle Filippine. La vicina città di Legazpi, abitata da 200 mila persone, è stata in buona parte cosparsa di cenere e, secondo quello che è il timore degli esperti, la situazione potrebbe aggravarsi: il cono vulcanico, situato nella parte nord-orientale del Paese, è alla sua 50 esima eruzione negli ultimi 500 anni, la seconda negli ultimi 4. L'incremento delle misure di evacuazione hanno impedito al Mayon, negli ultimi anni, di provocare vittime (le ultime risalgono alle attività eruttive del 1984) ma il rischio di effetti piroclastici (discesa di gas e materiali magmatici ad alta velocità lungo i fianchi del vulcano) è più che mai elevato e assolutamente non inusuale per il monte in questione. Il monitoraggio è dunque costante anche perché una colata piroclastica rientra nelle conseguenze di un'eruzione di tipo pliniano (come quella dei complessi vulcanici di Krakatoa che, nel 1883, distrussero completamente la loro isola, nello Stretto della Sonda, provocando il più forte rumore mai udito a memoria d'uomo).