Aggressione a Daisy Osakue: trovati i responsabili

Non razzismo ma mera goliardia. Sarebbe questa la motivazione dell'assurda aggressione a Daisy Osakue, l'atleta italiana di origini nigeriane colpita in un occhio da un uovo lanciato da un'auto in corsa.

Gli agressori

Si tratta di tre ragazzi italiani residenti a Vinovo, La Loggia e Moncalieri, che hanno utilizzato una Fiat Doblò intestata al padre di uno di essi. Ai carabinieri hanno raccontato di aver lanciato le uova per “goliardia”.

L'indagine

Le indagini, coordinate dalla Procura di Torino, erano state avviate subito dopo le prime dichiarazioni fornite dalla ragazza, che rischia di saltare gli Europei di Berlino. Il veicolo era stato segnalato precedentemente da una donna residente a Moncalieri, che qualche giorno prima era stata vittima di un analogo lancio di uova, per fortuna senza conseguenze. I carabinieri hanno acquisito i filmati delle videocamere di sorveglianza dei vari negozi e di quelle posizionate nelle rotatorie, che hanno permesso di risalire al numero di targa del veicolo. Questa mattina i militari hanno raggiunto l'abitazione del proprietario dell'auto a Vinovo. La vettura era parcheggiata sotto casa, con evidenti striature di residui di uova sulla fiancata destra. Il proprietario è stato accompagnato in caserma, dove ha spiegato che la vettura è saltuariamente utilizzata dal figlio 19enne. Quest'ultimo, alla presenza del suo avvocato, ha ammesso di aver lanciato le uova, almeno sette in due mesi, fornendo anche i nomi di due amici che in caserma hanno ammesso le loro responsabilità.