Aereo precipitato nel Mar Rosso, individuata una delle scatole nere

Individuata una scatola nera dell’aereo russo decollato da Sochi e diretto a Latakia (Siria), precipitato sul Mar Nero il giorno di Natale. “Durante le operazioni di ricerca, una delle scatole nere è stata trovata sotto la cabina dell’aereo“, ha detto uno dei militari impegnati nelle ricerche all’agenzia russa Tass. “Sarà presto tirata fuori dall’acqua”. La fonte ha aggiunto che non si ha alcuna informazione sullo stato della scatola nera (domenica il ministro della Difesa russo aveva ipotizzato che le scatole nere avessero subito danni minimi nello schianto) e che gli altri due registratori di volo che si trovano nella sezione di coda del Tupolev Tu154 devono invece ancora essere trovati.

Una volta estratta dall’acqua, la scatola nera sarà analizzata per determinare la causa dello schianto. “Una delle teorie principali per le cause dello schianto al momento è che oggetti estranei siano entrati nel motore”, ha aggiunto la fonte, confermando però che sono valutate anche altre possibili cause, come l’errore del pilota e il guasto meccanico.

Mosca, del resto, continua a negare l’ipotesi di un attacco terroristico. Anche se alcuni esperti di aviazione hanno notato elementi che potrebbero suggerire il contrario, a partire dall’incongruenza di un mancato allarme da parte dell’equipaggio su un possibile problema tecnico. Tra l’altro ci sarebbe anche un audio con l’ultima conversazione tra la cabina e la torre di controllo, con voci apparentemente calme fino alla sparizione del Tupolev dai radar. Di certo si sa che il velivolo era in attività dal 1983, l’ultima manutenzione era stata effettuata a settembre, e che il pilota era considerato esperto.

Nell’area dello schianto, proseguono le ricerche dei corpi delle vittime – alcuni già recuperati, anche a brandelli – con oltre 3000 soccorritori impegnati su 32 navi, e con il supporto di droni, elicotteri e sommergibili, in un’area di 1,5 km lungo la costa, dove sono sparsi i rottami. In tutto il Paese i 26 dicembre è stata una giornata di lutto, proclamata dal presidente Putin: bandiere a mezz’asta negli edifici pubblici e mazzi di fiori depositati davanti all’aeroporto di Sochi, da cui l’aereo era partito, e davanti al quartier generale del gruppo musicale, a Mosca. Con la tragedia del Mar Nero, è stata decimata un’istituzione russa, che ha perso 64 dei suoi membri.

Il gruppo, fondato nel 1928, è noto anche come Alexandrov Ensemble, dal nome del suo primo direttore, Alexander Vasilyevich Alexandrov, che compose la musica dell’inno nazionale dell’Unione sovietica. E’ il coro ufficiale delle forze armate ed include un’orchestra e un corpo di ballo. Dopo la caduta dell’Urss, cambiò nome in Coro dell’Esercito russo, ma conservando la tradizionale denominazione di Coro dell’Armata Rossa.