Volti, competenze e metodo dell’Europa

Quando lo spirito di giustizia, di spiritualità  e di comunità sono applicate alla politica, nasce Comunità di Connessioni. Un gruppo collaudato da centinaia di giovani che offre al territorio un metodo formativo concreto. Interris.it ne ha parlato con Padre Francesco Occhetta

“Le “politiche del popolo”, prima che politiche per il popolo, chiedono condivisione. Il confronto con l’altro, la conoscenza e il rispetto delle diversità sono elementi necessari per governare le trasformazioni. L’Europa, dopo anni di crisi e stordimento, ha bisogno di alzare lo sguardo“.
Questa parole sono tratte dalla prefazione di David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo, per il libro “Le politiche del popolo. Volti, competenze e metodo” edito da San Paolo e scritto da Padre Francesco Occhetta insieme a diciannove firme appartenenti al gruppo di Comunità di Connessioni.

Per capire quale sia l’importanza della comunità ed il senso di appartenenza all’Europa, alla luce anche degli ultimi sviluppi politici Interris ha incontrato Padre Occhetta, docente alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia Meridionale, Sezione San Luigi e consulente spirituale dell’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana).

Come nasce comunità di connessioni?
“Nasce sia da un desiderio che mi era nato mentre studiavo a Madrid sia da una richiesta che alcune associazioni di ispirazione cattolica mi avevano fatto quando ero alla Civiltà Cattolica. Così ho pensato di dare un luogo, ritornare alla spiritualità della politica, approfondire i temi urgenti dell’agenda politica, lavorare insieme per capire quali proposte di riforme proporre al Paese. Con gli anni sono arrivati a Roma centinaia di giovani che si sono auto-mantenuti, si sono conosciuti e hanno così formato una grande comunità che oggi è diventata un’associazione presieduta da un giovane e bravo avvocato giuslavorista, Ciro Cafiero“.

Quanto è importante il senso di comunità e di appartenenza ad una realtà come comunità di connessioni, e non solo, nella nostra società?
“L’identità del popolo si costruisce nella comunità di vita, ci insegna il Presidente Mattarella e comunità di Connessioni ne è un esempio. Anche il Presidente Sassoli ce lo ha ribadito nella sua prefazione al Volume. Si smette di essere folla composta da tante solitudini quando la cittadinanza non si limita all’”essere con” ma a un “essere per” gli altri. A Comunità di Connessioni si viene per “essere per gli altri”.

L’Europa è tra gli argomenti cardine della Comunità, da poco infatti è uscito anche un bellissimo testo, frutto del lavoro dei tanti ragazzi che hanno aderito al progetto di Comunità di Connessioni: “Le politiche del popolo” Volti, competenze e metodo.
Qual è il volto che presenta l’Europa ora? Quali le sue competenze e il metodo per approcciarsi ai giovani?
“Ho voluto scrivere questo volume con altre 19 firme per rendere concreto il motto europeo “united in diversity”, nella vita personale e politica l’unità si costruisce nella diversità, altrimenti è l’esclusione attraverso forme totalitarie e la nostalgia della razza. Nel volume affrontiamo le riforme necessarie all’Europa e una delle tesi centrali, approfondite da Paolo Bonini, è che le riforme economiche e istituzionali dell’Italia possono solo essere pensate da Bruxelles”.

Lei vive tanto con i giovani: quanto è forte in loro il senso di appartenenza all’Europa?
“A me sembra che le giovani generazioni siano europee senza doverglielo spiegare. Parlano lingue, viaggiano, sono sempre connessi e stanno creando le basi per un nuovo europeismo fondato su una cultura più cooperativa e collaborativa degli egoismi che invece attraversano l’Europa attuale”.

Durante il lockdown Comunità di Connessioni è stata molto presente cercando di mantenere sempre ben saldo il legame tra tutti i ragazzi seppur a distanza. Nel frattempo è anche nato un bel sito, una vera piazza virtuale e digitale dove tutti possono confrontarsi su temi di attualità. Quali sono i prossimi progetti?
“Abbiamo fatto incontri, approfondito temi e connesso migliaia di giovani attenti e desiderosi di formarsi. In particolare le due “perle” che ricordiamo è l’intervista al politologo Colin Crouch che ha organizzato Tommaso Galeotto e Rosy Fama. L’altro è l’incontro con i membri del Comitato scientifico della Settimana sociale che si terrà a Taranto nel 2021. Poi abbiamo deciso di far diventare testata giornalistica il sito per garantire uno “spazio relazionale” e un “chiostro sulla città” tutti i giovani che lo abiteranno.
Si potranno trovare approfondimenti, podcast, video, i volumi che scriviamo e soprattutto gli incontri di formazione che facciamo e molti altri servizi.
Tutto è pronto e collaudato da anni. Al nostro cammino si possono unire tutti i giovani che lo desiderano se condividono il nostro stile, anche le Diocesi possono utilizzare il modello e connettersi a noi.
Il mondo del sociale e della politica chiedono persone scelte e preparate, noi abbiamo l’ambizione di poterglieli dare per aiutare il Paese ad andare avanti”.