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“The first 1.000 days of life”. L’intervista al dottor Marco Messi

The first 1.000 days of life“, ovvero “I primi mille giorni di vita” è il titolo della First International Conference che si svolgerà il prossimo 18 novembre a Loreto, nelle Marche, con lo scopo di approfondire tematiche di ambito patologico pertinenti madre, feto e neonato fino ai primi due anni circa di vita. Una tematica porta che racchiude risvolti etici e morali che la comunità scientifica necessita di approfondire, inoltre, è un’occasione per poter creare percorsi scientifici comuni e di condivisione in rapporto alle nuove scoperte in campo diagnostico, terapeutico e di prevenzione.

La scelta di Loreto

Scegliere questa città in provincia di Ancona come teatro del convegno “The first 1.000 days of life” è particolarmente significativo. Loreto, oltre ad essere la sede del Centro di diagnosi prenatale di II livello, diretta dal dottor Alessandro Cecchi, ospita l’omonimo Santuario, un luogo simbolo della cristianità in quanto custodisce al suo interno la Santa Casa di Nazareth in cui Maria nacque, crebbe e ricevette la visita dell’Arcangelo Gabriele, la stessa casa in cui Gesù mosse i primi passi. San Giovanni Paolo II ha definito il Santuario di Loreto il “vero cuore mariano della cristianità”. La Madonna di Loreto è il simbolo della dimensione umana e famigliare di Gesù e di tutta la Sacra Famiglia.

L’intervista

Interris.it per approfondire quali obiettivi si vogliono raggiungere con questo convegno, qual è la sua importanza e quali saranno gli argomenti trattati ha intervistato il dottor Marco Messi, direttore di Odontostomatologia e Chirurgia Orale dell’Ast 2 Ancona, primo promotore del convegno e referente del settore “maternità e vita” dell’Associazione Pace In Terra fondata da don Aldo Buonaiuto.

Dottor Messi, perché ha voluto organizzare questo convegno “Primi 1.000 giorni di vita”? 

“‘Primi 1.000 giorni di vita’ è un concetto prettamente temporale che racchiude un aspetto etico e uno scientifico. E’ importante che l’etica torni a dialogare con la scienza e questo convegno è un’occasione per focalizzare l’attenzione su quella che può essere la presa in carico della maternità, ossia della madre e del feto che può avere problematiche patologiche. L’obiettivo è informare (la mamma in quanto colei che nel suo grembo ospita il bambino e il padre), formare e dare l’indicazione di un percorso scientifico, terapeutico e di accompagnamento nell’immediato futuro”.

Con questo convegno, si dà il via ufficialmente alla collaborazione di specialisti in diversi campi che saranno riuniti in un team dedicato alla presa in carico totale della madre e del feto. Qual è l’importanza di questo nuovo inizio?

“Il team è formato da medici professionisti che già operano nel campo specialistico delle varie patologie della neonatologia. La novità è quella di riunirli concettualmente per creare un ‘modello marchigiano’ per poter garantire un’assistenza a 360 gradi per la mamma e il bambino che nascerà partendo da una diagnosi prenatale, noi abbiamo un centro di secondo livello molto importante a Loreto, per poter avviare un percorso mirato e pluridisciplinare”.

I primi mille giorni di vita, quindi, sono conteggiati a partire dal concepimento? 

“Il concepimento rappresenta anche, oltre un discorso etico, un limite scientifico, un punto di partenza per iniziare il conteggio di questo concetto temporale che sono i prime mille giorni di vita. E’ una finestra di tempi in cui ci sono molti aspetti che possono essere migliorati e altri integrati”.

Quale è il momento più delicato per il bambino e la mamma in questi primi mille giorni di vita?

“Il momento più importante è quello della diagnosi in cui la fragilità è rappresentata dall’aspetto genitoriale. Bisogna garantire, oltre che delle informazioni, ai genitori la sicurezza dell’accompagnamento. E’ una fase estremamente delicata. A volte è molto complesso fare delle diagnosi, ma devo dire che il Centro di Loreto diretto dal dottor Cecchi si è specializzato in questo: è stato possibile grazie sia alla professionalità di chi lavora in quella struttura sia agli strumenti altamente all’avanguardia a loro disposizione”.

Per i genitori è previsto anche un accompagnamento psicologico?

“Assolutamente sì, principalmente al momento della diagnosi e poi nei vari passaggi che possono verificarsi nel percorso assistenziale”.

E’ possibile intervenire chirurgicamente sul bambino mentre è ancora nel grembo materno? 

“Solo per alcune patologie, situazioni molto particolari, e logisticamente parlando in pochissime parti del mondo, sono stati eseguiti degli interventi su bambini che erano ancora all’interno dell’utero. Ci stiamo lavorando anche noi, nel senso che si sta dando vita a degli studi volti ad eseguire qui in Italia, anche nelle Marche, interventi su bambini all’interno dell’utero. Credo che si tratti di un futuro abbastanza prossimo, ma ripeto: è possibile solo per alcune specifiche patologie”.

Usando tutti i condizionali del caso: riuscire in questo obiettivo potrebbe significare dare un futuro migliore al bambino che soffre di una determinata patologia? 

“Assolutamente sì. Ci sono tuttavia delle problematiche tecniche, fisiologiche che devono essere affrontate con rigore scientifico”.

Quanto è all’avanguardia la medicina italiana nel campo della neonatologia?

“La velocità dell’evoluzione scientifica e tecnologica è sempre maggiore e, per fortuna, anche in campo medico. In Italia abbiamo grandissime eccellenze per quel che riguarda la neonatologia, siamo in possesso di macchinari all’avanguardia. Forse, quello su cui dobbiamo agire un po’ di più – e questo è uno degli intenti di questo convegno – è l’integrazione delle informazioni e pluridisciplinare delle collaborazioni”.

Cosa intende? 

“Gli specialisti dovrebbero comunicare di più fra di loro, produrre dei protocolli comuni e dei percorsi interdisciplinari che abbiano un unico fine: l’assistenza in questo tipo di fragilità”.

Il convegno

Il convegno è stato organizzato dal dottor Marco Messi e dal dottor Alessandro Cecchi, con la partecipazione dell’Associazione Onlus Pace in terra di don Aldo Buonaiuto. E’ patrocinato dalla Regione Marche, dal Comune di Loreto, dall’Università Politecnica delle Marche e dall’Ordine delle Ostetriche di Ancona.

L’incontro prenderà il via il 18 novembre alle ore 9.30, sarà moderato da Andrea Ciavattini, Gianluca Grechi, Mario Massacesi, e sarà introdotto da don Aldo Buonaiuto, presidente dell’Associazione Onlus Pace in terra. Parteciperanno Virgilio Carnielli, direttore della Neonatologia di III livello Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona; Manon Benders, professor in Neonatology of the Wilhelmina Children’s Hospital Umc Utrecht; Dick Tibboel, Professor Intensive Care and Department of Pediatric Surgery, Sophia Children’s Hospital; Alessandro Cecchi, Sods Diagnosi Prenatale di II Livello di Loreto; Maria Elena Lionetti, Sod Clinica Pediatria ad indirizzo genetico-metabolico e gastro-nefrologico, Azienda Ospedaliera Universitaria G. Salesi Ancona; Roberta Pallotto, Sod Anestesia e Rianimazione Pediatrica Azienda Ospedaliera Universitaria G. Salesi Ancona; Marco Pozzi, Direttore Sod Cardiochirurgia Pediatrica e Congenita Azienda Ospedaliera Universitaria, Ospedali Riuniti di Ancona; Alessandra Baldinelli Sod Cardiochirurgia e Cardiologia Pediatrica e Congenita Azienda Ospedaliera Universitaria, Ospedali Riuniti di Ancona; Giovanni Cobellis, Direttore Sod Chirurgia Pediatrica e delle Specialità Chirurgiche, Azienda Ospedaliera Universitaria, Ospedali Riuniti di Ancona; Alba Crucetti Sod Chirurgia Pediatrica e delle Specialità Chirurgiche, Azienda Ospedaliera Universitaria, Ospedali Riuniti di Ancona; Antonio Pompilio Gigante, Direttore Sod Clinica di Ortopedia Adulta e Pediatrica, Azienda Ospedaliera Universitaria, Ospedali Riuniti di Ancona; Claudia Bevilacqua, Direttore SOD Clinica di Ortopedia Adulta e Pediatrica, Azienda Ospedaliera Universitaria, Ospedali Riuniti di Ancona; Roberto Trignani, Responsabile SODS Neurochirurgia Generale, con particolare interesse pediatrico, Azienda Ospedaliera-Universitaria, Ospedali riuniti di Ancona; Giuseppe Consorti, SOD Chirurgia Maxillo Facciale Azienda Ospedaliera Universitaria, Ospedali Riuniti di Ancona; Andrea Santarelli, Professore Dipartimento di Scienze Cliniche Specialistiche e Odostomatologiche Università Politecnica delle Marche; Marco Messi, Direttore UOC odontostomatologia Ast 2 Ancona.

Manuela Petrini: