Scuola e celiachia, i consigli pratici di Aic

L'intervista di Interris.it alla dott.ssa Susanna Neuhold, responsabile nazionale qualità e sicurezza alimentare dell’Associazione Italiana Celiachia, in vista dell'inizio del nuovo anno scolastico per gli studenti con celiachia

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La Malattia Celiaca o Celiachia è una infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti; è caratterizzata da un quadro clinico molto variabile che va dalla diarrea profusa con marcato dimagrimento, a sintomi extra-intestinali, alla associazione con altre malattie autoimmuni.

La situazione in Italia

I dati del Ministero della Salute ci dicono che, nel nostro Paese, i pazienti celiaci diagnosticati, sono 251.939 e, tra questi, 32mila sono studenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado i quali, tra pochi giorni, si apprestano ad iniziare l’attività didattica e, di conseguenza, devono fare i conti con la celiachia durante il pranzo in mensa. Interris.it, in merito a questo tema, ha intervistato la dott.ssa Susanna Neuhold, responsabile nazionale qualità e sicurezza alimentare dell’Associazione Italiana Celiachia.

© Associazione Italiana Celiachia

L’intervista

Dott.ssa Neuhold, in vista dell’imminente inizio dell’anno scolastico, quali sono le iniziative che Aic ha introdotto per favorire l’informazione e la tutela degli studenti con celiachia?

“Noi abbiamo diffuso una news sul sito www.celiachia.it, la quale ricapitola un piccolo vademecum per le famiglie che si affacciano per la prima volta alla scuola e hanno dei figli celiaci. Qui vengono illustrate le modalità per richiedere il pasto senza glutine in mensa, ovvero un diritto sancito dalla normativa italiana e quasi unico al mondo. Vi sono poi anche una serie di consigli pratici su come gestire al meglio le diverse situazioni che possono verificarsi nell’ambiente didattico, come ad esempio la gita di classe o le metodologie per la realizzazione di piccoli lavori con la pasta di pane. Tale iniziativa viene ripetuta spesso perché, all’inizio di ogni anno scolastico, ci sono nuove famiglie che entrano in contatto con questa realtà e, di conseguenza, hanno la necessità di ricevere delle informazioni di base per vivere serenamente questo momento emozionante, sia per i genitori che per i bambini”.

Aic ha messo in campo due progetti denominati “In fuga dal glutine” e “A scuola di celiachia”. Quali sono i loro punti focali?

“Queste due attività sono dedicate alle scuole, durano tutto l’anno e sono pensate per due target diversi. ‘In fuga dal glutine’ è rivolto alla scuola dell’infanzia nonché alla scuola primaria e mira a raccogliere una corretta informazione sulla celiachia e sulla dieta senza glutine. Lo stesso ha però un valore aggiunto: è un intervento didattico ma anche ludico nel quale, i bambini, in una sorta di gioco dell’oca, devono effettuare una gara a squadre per preparare la merenda alla festa di compleanno di un loro compagno. Non è però detto che questo bambino sia celiaco, ma può avere un’altra allergia alimentare oppure aver fatto una scelta di carattere etico. Ciò è molto arricchente in quanto, oltre a far conoscere queste diete speciali, insegna a vedere la diversità non come un limite ma come una ricchezza, facendo conoscere loro nuovi sapori e altre provenienze geografiche. Tale progetto è gratuito è coperto coi fondi del 5 x 1000 che le persone decidono di destinarci. Il progetto ‘A scuola di celiachia’ invece, ha un target molto diverso ed è rivolto agli studenti e alle studentesse degli istituti alberghieri, ovvero i ristoratori di domani, che devono imparare ad accogliere clienti celiaci o con altre diete speciali. Abbiamo quindi creato uno specifico kit didattico, il quale viene fornito agli insegnanti che vengono a loro volta formati da noi per poterlo trasmettere nella maniera migliore ai loro studenti attraverso diverse modalità”.

Quali sono i suoi auspici futuri merito alla sensibilizzazione in riguardo alla celiachia?

“La conoscenza della celiachia, nel corso degli anni, ha fatto molti passi avanti. L’Italia, ad oggi, è vista come un’eccellenza da questo punto di vista. Auspico però che, la sensibilizzazione su questi temi, cresca ancora. Inoltre, vorrei che, nello spirito di cooperazione proprio di Aic, ciò non fosse solo una questione italiana ma anche di carattere internazionale. Noi, ad esempio, lavoriamo molto con delle associazioni di altri Paesi, come la Slovenia, con la quale stiamo cercando di collaborare per migliorare la situazione delle persone con celiachia attraverso strumenti di respiro internazionale”.