Papa Francesco, otto anni di pontificato in otto gesti

Il vaticanista Gianni Valente percorre un viaggio lungo il pontificato di Bergoglio indicando i momenti più significativi e profetici

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Ricorre il 13 Marzo l’ottavo anniversario dell’elezione di papa Francesco al soglio di Pietro. Una ricorrenza che vogliamo celebrare, percorrendo assieme al vaticanista Gianni Valente gli otto gesti più significativi, eclatanti e certamente profetici del pontefice venuto “dall’altro mondo”.
“A dire il vero – esordisce Valente – i gesti importanti del pontificato di papa Francesco sarebbero ben più, ma mi sforzerò di elencarne otto, secondo me fondamentali.

  1. Il documento Evangelii Gaudium

Il documento Evangelii Gaudium, prima esortazione apostolica che è anche quella programmatica del pontificato: un’esortazione che ha avuto un forte impatto, anche se forse adesso molti se la sono dimenticata… In questa ci sono una serie di accenni fecondi e fruttuosi per uno sguardo sulla Chiesa di adesso. Nella Evangelii Gaudium sono indicati i cammini più adeguati per porre in atto la missione a cui la Chiesa è chiamata nell’attuale situazione. Ad esempio per l’Occidente con la sua scristianizzazione. Un occidente dove non cresce il numero dei credenti, e tanti non hanno più interesse reale e una esperienza vita del cristianesimo. EG ripete che il cristianesimo è esperienza e promessa di felicità e gioia per la vita.

2. Le Messe di Santa Marta

Cruciale del modo di fare del Papa sono state fin dall’inizio le messe di S. Marta. Aperte all’inizio ai dipendenti del Vaticano e poi ai gruppi delle parrocchie romane, hanno sottolineato nel Papa la natura di vescovo di Roma; ma anche quella di pastore. Celebrando la Messa come fanno tutti i preti. Le omelie venivano Riproposte in sintesi dai media vaticani, portando la predicazione del Pontefice in tutto il mondo e creando un legame intimo e personale tra lui e milioni di persone. Non un gesto epocale, eclatante, ma il cammino quotidiano passo passo fatto dal popolo di Dio con il Papa. Un gesto di grande impatto pastorale.

3. Il giubileo della Misericordia

Il Giubileo della Misericordia, dove è stata messa in luce la natura dell’esperienza cristiana. Riconoscendo che siamo peccatori, limitati, ma dove la dinamica cristiana abbraccia e redime le vite segnate dalla fragilità e dal peccato. Roma è rimasta il centro del Giubileo, ma questo si è celebrato un po’ in tutto il mondo, attraverso i vari santuari. Si è poi valorizzata l’occasione di liberazione nel sacramento della confessione, uno tra i più dimenticati. Tanta gente è tornata a ad avvicinarsi a questo sacramento. Questo ha avuto poi una coda nel sinodo sulla famiglia e il documento Amoris Laetitia.

4. L’accordo con la Cina

L’accordo della Santa Sede con la Repubblica Popolare Cinese sulla questione delle nomine dei vescovi. Il cammino era iniziato tempo prima da Paolo VI e dai pontefici a seguire, ma pieno di incidenti, ostacoli e sabotaggi. Con Papa Francesco non si sono risolti tutti i problemi dei cattolici in Cina, ma c’è stato un tentare di guarire la lacerazione più grave. Prima infatti i vescovi venivano ordinati senza il consenso del Papa. Aver cominciato a sanare questa situazione così anomala è un dato storico che conforta i cattolici cinesi ed esprime lo sguardo di amore e comprensione verso le difficoltà di quella Chiesa. Questo tipo di rapporto tra il vescovo di Roma e la comunità locale è interessante per tutti.

5. La canonizzazione di Oscar Romero

La canonizzazione di Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador ucciso durante la celebrazione eucaristica. Una figura considerata da alcuni controversa, ma è sempre un pastore ucciso sull’altare. Papa Francesco ha rimosso le zavorre messe al suo processo di beatificazione, frutto di pregiudizi di carattere politico. Ha riconosciuto Romero come martire. Questo ha comportato inoltre una riconciliazione delle Chiese Sudamericane che si erano polarizzate attorno alla teologia della liberazione.

6. Il documento di Abu Dhabi

Il documento di Abu Dhabi sulla Fratellanza Umana sottoscritto da papa Francesco e dal leader Sunnita, il Grande Imam di Al-Azhar, Al-Tayyib. Cammino che ha avuto come sua seconda gamba il viaggio in Iraq, che è un punto a parte, il “viaggio dei viaggi”. In chiave non di antagonismo, ma di ricominciare un cammino insieme come fratelli tra cristiani e musulmani.

7. I gesti durante il lockdown

I gesti dei primi mesi di pandemia, con il lockdown totale in Italia. In quel momento quei gesti del Papa hanno avuto un impatto e una penetrazione nel cuore di tanti, anche di persone lontane dalla Chiesa, che hanno trovato conforto e compagnia nelle azioni del Papa in un momento di confusione e smarrimento. Penso al pellegrinaggio al Crocifisso di San Marcello al Corso, che i romani avevano portato in processione a Roma per chiedere la fine peste. Al momento di preghiera solitaria in Piazza san Pietro vuota, in cui risuonano le ambulanze accanto all’icona della Salus Populi Romani. In quei mesi le messe di S. Marta erano trasmesse in diretta da Rai 1 e da Tv 2000 e con iniziative spontanee del popolo cristiano, in tutto il mondo; queste celebrazioni venivano diffuse in tutto il mondo, anche in Cina. Per la prima volta i fedeli cinesi potevano vedere tutti i giorni il Papa che celebrava la Messa. Nella sua semplicità, aveva una forza e un impatto anche per persone non credenti.

8. I viaggio nei luoghi dei “muri”

I viaggi a Lampedusa e in altre situazione di frontiera: al muro di Betlemme, a Lesbo, in Messico, al confine con gli Stati Uniti. Questi sono viaggi ad alto impatto. Per papa Francesco le migrazioni sono un fenomeno epocale che va affrontato con misericordia.

Non posso infine non aggiungere l’incontro con i patriarchi delle Chiese di Oriente a Bari nel Luglio 2018 per affrontare da fratelli i problemi del medio oriente e del Mediterraneo. In particolare con le comunità ortodosse, c’era anche Bartolomeo di Costantinopoli. In campo ecumenico, anche l’incontro a Cuba con il Patriarca Kirill, capo della chiesa di Mosca, nel Febbraio 2016.

Da ultimo, vorrei ricordare la richiesta che Papa Francesco fece a tutti davanti agli attacchi scatenati a partire dai dossier confezionati e diffusi a fine agosto 2018 dall’ex Nunzio Carlo Maria Viganò, che chiedeva le dimissioni del Papa accusandolo di aver ignorato le denunce riguardante il cardinale abusatore sessuale McCarrick. In quel momento, decine di vescovi USA sostennero che gli attacchi di Viganò andavano tenuti in conto. Mentre Papa Francesco, chiese a tutti i cattolici di recitare ogni giorno il Rosario, per tutto il mese di ottobre, insieme a due suppliche a Sa Michele e a Maria, per chiedere di proteggere la Chiesa dalle lacerazioni volute dal diavolo”.