Oggi il Papa apre la Quaresima a San Pietro. Mercoledì delle Ceneri con il rito modificato

Mascherina e formula recitata una volta sola. A causa della pandemia la Congregazione per il Culto Divino ha modificato il rito delle Ceneri. Le modalità che devono seguire i sacerdoti durante la celebrazione che apre la Quaresima. Il messaggio del Pontefice

Nel suo messaggio Jorge Mario Bergoglio definisce la Quaresima “tempo per rinnovare fede, speranza e carità“. E afferma: “Il cammino quaresimale ci conduce verso le celebrazioni pasquali. In questo tempo di conversione rinnoviamo la nostra fede. Attingiamo l’acqua viva della speranza. Riceviamo a cuore aperto l’amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo”. La strada per ‘rinascere’, quindi, “rinnovando le promesse del nostro Battesimo”. Oggi è un mercoledì delle Ceneri diverso dal solito. Rito modificato dalla Santa Sede per le restrizioni della pandemia e udienza generale del Papa cancellata. Francesco celebra Messa a San Pietro.

Il rito delle Ceneri

Secondo Francesco, la liturgia del Mercoledì delle Ceneri (“in modo particolare il rito dell’imposizione delle ceneri sul capo“), aiuta a “comprendere la nostra fugacità. Il bisogno della penitenza. Del digiuno. Della rinuncia”. Da qui l’esortazione papale ad “aprire il nostro cuore, la nostra mente per capire in modo giusto il senso della nostra vita. Alla luce dei misteri della passione, della morte e della risurrezione di Gesù“. Il mercoledì delle Ceneri “inizia il cammino quaresimale”. Con l’augurio del Papa di “vivere questo tempo in un autentico spirito penitenziale e di conversione. Come un ritorno al Padre, che attende tutti a braccia aperte per ammetterci alla comunione più intima con Lui“. Durante la Quaresima, che inizia con il mercoledì delle Ceneri, “preghiamo e lavoriamo affinché il Regno di Dio si stabilisca nel nostro mondo. E perché ne sappiamo discernere i segni“. Nel tempo in cui “cerchiamo di unirci più strettamente al Signore”. Per condividere il “mistero della sua passione e della sua risurrezione“.

“Voi chi dite che io sia?”

Oggi il Papa presiede la solenne celebrazione religiosa per l’avvio della Quaresima all’Altare della Cattedra di San Pietro. Dal 26 febbraio le prediche per la Quaresima saranno tenute dal cardinale Raniero Cantalamessa. La Prefettura della Casa Pontificia precisa che il porporato cappuccino predicherà sul tema “Voi chi dite che io sia?” (Matteo 16,15). Ciò, come per le meditazioni dell’Avvento, avverrà nell’Aula Paolo VI “al fine di consentire la debita distanza tra i partecipanti”. Il cardinale Cantalamessa tiene le sue prediche di fronte al Papa e alla Curia Romana nei tempi forti dell’anno liturgico. Ha ricevuto la porpora nel concistoro del 28 novembre. Per San Paolo VI  il rito delle Ceneri “ci ricorda la fugacità, la precarietà, la nullità della nostra vita presente. E nello stesso tempo la sua preziosità”.
Ceneri

Verso la foce misteriosa

Secondo il pontefice canonizzato da Francesco, l’imposizione delle ceneri “reca con sé un significato così chiaro ed aperto, che ogni commento si rivela superfluo”. Essa, per papa Giovanni Battista Montini, “ci induce a una riflessione realistica sulla precarietà della nostra condizione umana. Votata allo scacco della morte. La quale riduce in cenere, appunto, questo nostro corpo. Sulla cui vitalità, salute, forza, bellezza, intraprendenza tanti progetti ogni giorno costruiamo”. Il rito liturgico “ci richiama con energica franchezza a questo dato oggettivo. Non c’è nulla di definitivo e di stabile quaggiù. Il tempo fugge via inesorabile. E come un fiume veloce sospinge senza sosta noi e le cose nostre verso la foce misteriosa della morte”.

All’Altare della Cattedra

Stamattina, alle nove e trenta, il Pontefice celebra la Messa con il rito di benedizione e imposizione delle Ceneri al’Altare della Cattedra. Nella Basilica di San Pietro la partecipazione dei fedeli sarà molto limitata. Secondo le modalità usate nei mesi scorsi. Nel rispetto delle misure di protezione previste. “Anche la Quaresima 2021 sarà segnata dalla pandemia e dalle misure anti-Covid che scandiscono la vita ecclesiale in Italia- sottolinea Giacomo Gambassi, firma del quotidiano della Cei “Avvenire“- Già lo scorso anno gran parte della Quaresima era stata marcata dal coronavirus. Che era dilagato nella Penisola nelle settimane che portano alla solennità della Risurrezione“. La Quaresima si conclude il Giovedì Santo con la Messa “in Coena Dominiche apre il Triduo Pasquale

Restrizioni sanitarie e liturgia

L’attuale situazione sanitaria richiede attenzioni che si riflettono anche in ambito liturgico. Dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti  sono arrivate le disposizioni cui devono attenersi i celebranti nel rito di imposizione delle Ceneri. Dopo aver benedetto le ceneri e averle asperse con l’acqua benedetta, il sacerdote si rivolge ai presenti. Recitando una volta sola per tutti la formula come nel Messale Romano. Cioè “convertitevi e credete al Vangelo”. Oppure “ricordati, uomo, che polvere tu sei e in polvere ritornerai”. Quindi il sacerdote asterge le mani e indossa la mascherina a protezione di naso e bocca. Poi impone le ceneri a quanti si avvicinano a lui. O, se opportuno, il sacerdote si avvicina a quanti stanno in piedi al loro posto. Infine prende le ceneri e le lascia cadere sul capo di ciascuno. Senza dire nulla.

Segni e pratiche della Quaresima

Il digiuno, l’elemosina e la preghiera sono segni e pratiche, Quaresima. Nel suo Messaggio, il Pontefice ne parla come delle “condizioni ed espressione della nostra conversione. Ci permettono di “incarnare una fede sincera. Una speranza viva. Una carità operosa“. E “la via della povertà e della privazione (il digiuno). Lo sguardo e i gesti d’amore per l’uomo ferito (l’elemosina). Il dialogo filiale con il Padre (la preghiera)”. Il digiuno, osserva Gambassi, significa l’astinenza dal cibo. Ma comprende altre forme di privazione per una vita più sobria.

Messale
Foto © Vatican Media

Nuovo Messale

La Quaresima 2021 sarà guidata dal nuovo Messale Romano in italiano tradotto dalla Cei. Il nuovo libro liturgico diventerà obbligatorio nelle parrocchie italiane con il giorno di Pasqua, domenica 4 aprile. Ma già in molte diocesi viene usato già dall’Avvento. “Chi digiuna- puntualizza Francesco– si fa povero con i poveri e ‘accumula’ la ricchezza dell’amore ricevuto e condiviso. Così inteso e praticato, il digiuno aiuta ad amare Dio e il prossimo. In quanto, come insegna san Tommaso d’Aquino, l’amore è un movimento che pone l’attenzione sull’altro. Considerandolo come un’unica cosa con sé stessi“.