La prima ambasciata per “nomadi digitali”. La svolta in una startup

Ecco l'infrastruttura digitale capace di collegare utenti itineranti e luoghi strategici per sfruttare al meglio l'esperienza di "smart working"

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Si chiama “Nomads Embassy” ed è la prima ambasciata per nomadi digitali. Ecco la startup innovativa per aiutare in modo concreto l’Italia. Attraverso i nomadi digitali il Paese più bello del mondo può ringiovanire la propria platea professionale. Attrarre professionisti altamente qualificati da tutto il mondo. E ritornare ad essere un’eccellenza internazionale. Grazie alle meraviglie che può offrire.nomadi

Luoghi strategici

“La pandemia ha cambiato completamente il modo in cui lavoriamo. Sempre più studenti. Lavoratori dipendenti. Freelance. E persone attualmente disoccupate sono alla ricerca di un nuovo inizio. Attraverso una professione che possa coniugare lavoro e viaggi. Ma finora è mancata una vera e propria infrastruttura digitale. Capace di collegare nomadi digitali itineranti. E luoghi strategici. Per sfruttare al meglio l’esperienza di ‘smart working’“, spiega Jacopo Gomarasca, 26 anni. Imprenditore e fondatore di “Nomads embassy”. Startup innovativa tutta italiana. E prima ambasciata al mondo per nomadi digitali.

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Una Piazzetta digitale internazionale

Sulle orme dei nomadi digitali

Per rispondere alle esigenze di un mondo sempre più digitale è nata la startup innovativa “Nomads embassy”.”Il progetto ‘Nomads Embassy’ – racconta il fondatore Jacopo Gomarasca- ha un duplice obiettivo. Da un lato fare da tramite tra questi lavoratori e gli Stati. Aiutandoli appunto a incrementare il turismo intelligente. E rendere gli stessi Paesi più attraenti grazie ai servizi offerti. Dall’altro vogliamo semplificare al massimo la vita di chi decide di percorrere questa strada. Sostenendoli in modo concreto. Grazie al nostro innovativo ‘travel kit’. Che rende operativi dal momento stesso in cui si atterra“.nomadi

Kit da viaggio

“All’interno del kit da viaggio- precisa Gomarasca- abbiamo inserito tutto ciò di cui un nomade digitale può avere bisogno. Durante i suoi viaggi. Cioè sim card. Membership con le palestre. Spazi di co-working. Carte prepagate per la mobilità. Ristoranti convenzionati. Ma anche corsi di lingue. Guide alle principali città del mondo. Ricche di consigli”. Insomma “risorse utili. E tutta una serie di strutture certificate. Convenzionate. E che rispecchiano determinate caratteristiche. Adatte quindi ad accogliere i nomadi digitali“. nomadi

Passo dopo passo

“In questo modo- sottolinea Jacopo Gomarasca- potremo aiutare l’economia locale. Indirizzando i nostri membri ai partner selezionati. E fornire ai nomadi digitali un’assistenza personalizzata. 24 ore su 24. 7 giorni su 7. In modo che siano sempre coperti da qualsiasi evenienza“. Inoltre “abbiamo da poco concluso”, sottolinea il fondatore di Nomads embassy, “un corso su come usare la piattaforma”. E il riscontro “è stato ottimo. Al momento abbiamo in lista d’attesa ragazzi provenienti da 86 Paesi nel mondo. E che parlano 25 lingue diverse. E sono oltre mille le persone che si preparano a compiere questo passo. Da qui a breve”.