Minori scomparsi, Mauceri: “I governi prendano atto della gravità del fenomeno”

In occasione della giornata internazionale dei minori scomparsi, l'intervista di Interris.it al dottor C. Alessandro Mauceri di Kiwanis distretto Italia San Marino

Il 25 maggio di ogni anno si celebra la giornata internazionale dei minori scomparsi, istituita negli Usa per ricordare Etan Patz, un bimbo di sei anni scomparso dopo essere stato rapito il 25 maggio 1979. In questo stesso giorno, il Kiwanis Distretto Italia San Marino organizza l’I Day, ossia la giornata dei minori irreperibili. Un fenomeno dalla portata inimmaginabile: i dati ufficiali riportano numeri preoccupanti. Ma si tratta di un problema di cui si parla poco e a cui non viene riservata l’attenzione che merita. 

Il manifesto della polizia per le ricerche di Etan Patz scomparso nel 1979

I dati di un fenomeno spesso ignorato

I dati forniti da Kiwanis, riguardanti il 2022, rivelano che sono state 17.130 le denunce di scomparsa di minorenni. I minorenni italiani ancora da ritrovare sono 1.062 (mediamente quasi tre al giorno). A loro, però, si devono aggiungere i 9.126 minorenni stranieri residenti in Italia e dichiarati scomparsi. Complessivamente 10.188 i minorenni per i quali, nel 2022, è stata presentata una denuncia di scomparsa e che sono ancora da ritrovare. Quasi 28 al giorno! Un fenomeno che mostra un trend crescente impressionante: le denunce di scomparsa di minorenni stranieri sono aumentate del 47,86%, quelle di minorenni italiani del 24,18%, in un solo anno. (dati XXVIII Relazione Commissario Straordinario del Governo Persone Scomparse). A livello europeo, la situazione è ancora più grave: mancano del tutto dati ufficiali.

peluche abbandonato sull'erba, minore scomparso
Foto di cocoandwifi da Pixabay

L’intervista

Per approfondire meglio la tematica dei minori scomparsi, compredere cosa i governi – sia quello italiano, sia quelli esteri – possono fare per mettere la parola fine a questa piaga, Interris.it ha intervistato il dottor C. Alessandro Mauceri, Chair MSNA e MS
Kiwanis Distretto Italia San Marino.

Dottor Mauceri, il 25 maggio si celebra la Giornata internazionale dei minori scomparsi. Qual è l’importanza di questo appuntamento?

“La Giornata dei bambini scomparsi venne istituita negli USA per ricordare la scomparsa di Etan Patz, un bambino statunitense di sei anni rapito il 25 maggio 1979 a New York. Successivamente ci si è resi conto che questo fenomeno aveva raggiunto dimensioni impressionanti sebbene difficili da stimare con esattezza. In Italia, paese all’avanguardia essendo tra i pochi al mondo ad aver istituito una legge ad hoc (L.203/2012) e la figura del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, le denunce di scomparsa di minorenni sono tantissime: nel 2022, secondo i dati ufficiali, sono state 17.130. Di queste oltre la metà, 10188, non hanno portato al ritrovamento del minore scomparso. Solo in dodici mesi”.

Come mai di questo problema si parla così poco?

“Nonostante i numeri impressionanti, di questo problema di parla poco. Spesso i media preferiscono concentrarsi su casi singoli, anche se risalenti a decenni e decenni prima, piuttosto che su casi recenti. Così facendo, però, si perde di vista la gravità del fenomeno nel suo insieme. I motivi di questa scelta potrebbero essere diversi. Il primo sarebbe la stessa definizione di ‘minore scomparso’: nonostante i diversi riferimenti normativi (dalla CRC a trattati specifici come la Convenzione delle Nazioni Unite per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate fino ai casi di sottrazione di minori da parte di un genitore in un altro paese trattato dalla Convenzione dell’Aia del 25 ottobre 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori e molti altri ancora), non esiste un consenso globale simile sulla definizione di ‘bambino scomparso’. Né tanto meno su come indagare sui casi che coinvolgono bambini scomparsi. Questa carenza si traduce in dati statistici globali a volte poco affidabili. Dietro le parole ‘minore scomparso’ spesso – e non senza polemiche – si nascondono diversi fenomeni e molte tipologie di allontanamenti volontari (a loro volta distinti in base alle cause: dalle violenze domestiche a fenomeni di casi bullismo e cyberbullismo e molti altri), casi di sottrazione internazionale di minori (anche lì la faccenda è lunga e complessa), fino a minori scomparsi a causa di malattie o disturbi (come la ASD) e altro ancora. A questi casi si devono aggiungere le denunce di scomparsa riguardanti i minori stranieri e, in particolare, minori stranieri non accompagnati presenti in Italia. Sono loro, in realtà, la categoria più numerosa per ciò che riguarda le denunce di scomparsa o di “allontanamento” (come la definisce il MLPS). Basti pensare che, delle denunce di scomparsa presentate nel 2022, 1.062 sono i minori italiani non ritrovati, a fronte di 9.126 minorenni stranieri (residenti in Italia, accompagnati e non) di cui non si hanno più notizie”.

Spesso i media danno ampio spazio a singoli casi di minori scomparsi, relegando nell’ombra gli altri e perdendo di vista il fenomeno. Come mai succede questo?

 “Come dicevamo è più utile, per i media, parlare di questo o quel caso ormai famoso piuttosto che affrontare il fenomeno nel suo insieme. Si preferisce affrontare casi specifici piuttosto che analizzare freddamente dei ‘numeri’. E le cause che hanno portato a questi numeri. Non dobbiamo dimenticare che dietro ogni singolo caso di minorenne scomparso c’è una storia da raccontare, un disagio esistenziale, un ‘problema’ del quale nessuno ha voluto o saputo farsi carico. Parlare di alcuni minori e non del fenomeno è molto riduttivo. A questo si aggiunge che il fenomeno è estremamente complesso: come dicevamo si spazia dai minorenni italiani che scappano perché stanchi di subire (o vedere) le violenze domestiche ai minori stranieri che cercano di aggiungere un amico o un parente all’estero o che cercano semplicemente di trovare un lavoro per mandare qualche soldo nel proprio paese”.

pezzo di puzzle, minore scomparso
Foto di Ryoji Iwata su Unsplash

Come Kiwanis organizzate l’I Day, ossia la giornata dei minori irreperibili. Qual è l’obiettivo?

“Ormai, per il Kiwanis Distretto Italia San Marino l’I Day è diventata una data fissa nel calendario. Diversi gli obiettivi che ci prefiggiamo. Prima di tutto fare il possibile per ridurre il dolore di questi adolescenti e delle loro famiglie. Questo significa anche collaborare, insieme ad altre Associazioni che si occupano di minori scomparsi con le Autorità per cercare di fornire suggerimenti e buone prassi da adottare. Da anni il Kiwanis Distretto Italia San Marino fa parte della Consulta del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse e ricopriamo il ruolo di Coordinatori di uno di questi, il Tavolo Tematico 6 Minori Italiani e Stranieri Scomparsi. Ma non basta. Cerchiamo anche di prevenire questo fenomeno: ad esempio in moltissime scuole abbiamo realizzato delle conferenze o delle lezioni sul bullismo e sul cyberbullismo (anche con il progetto K Box), sulle violenze domestiche e molto altro ancora. Tra le iniziative anche la definizione di procedure o strumenti innovativi per ritrovare prontamente i minori scomparsi (non bisogna dimenticare che, statisticamente, le probabilità di ritrovare un minore scomparso calano esponenzialmente con il tempo)”.

Cosa dovrebbero fare i governi – quello italiano ma anche quelli degli altri Paesi europei – per contrastare questo fenomeno?

 “Prima di tutto dovrebbero prendere atto della gravità del fenomeno. I numeri ufficiali sono impressionanti. E potrebbero essere sottostimati: si pensi ai minori “invisibili”, ai minori privi di identità legalmente riconosciuta (le stime della Banca Mondiale sono impressionanti), ai casi di minori scomparsi per i quali potrebbe non essere stata presentata alcuna denuncia per timore delle conseguenze (il pensiero va ai minori stranieri entrati in Italia ma non intercettati dalle autorità e non registrati o agli apolidi). O ai minori presso le case famiglia: i dati ufficiali nazionali (peraltro incompleti e carenti) più aggiornati sono riferiti a dicembre 2020! Inoltre è fondamentale adottare buone prassi condivise miranti alla prevenzione: agire nelle scuole e nei centri di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Visto che il numero dei minori stranieri è così elevato, sarebbe importante la collaborazione con le Associazioni di stranieri in Italia: noi lo abbiamo fatto e il feedback è stato davvero notevole. Altro aspetto importante sarebbe l’adozione di tecnologie innovative nelle fasi di ricerca dei minori scomparsi. É vero che sono stati fatti notevoli passi avanti in questo senso, ma esistono ancora differenze territoriali e soprattutto una certa ritrosia nell’utilizzare alcuni strumenti che potrebbero essere utili. “L’aspetto più importante, però, potrebbe essere comprendere l’importanza di questo problema. A livello nazionale ma soprattutto a livello internazionale. Sarebbe importante dedicargli una maggiore attenzione. Invece, pur restando la data del 25 maggio la Giornata mondiale dei Minori Scomparsi, quest’anno, le Nazioni Unite hanno preferito sovrapporre a questa data la settimana (dal 25 al 31 maggio) della solidarietà con i popoli dei territori non autonomi. International Week of Non-Self-Governing Territories | United Nations Una decisione che rischia di distogliere l’attenzione da quello che è e diventa un problema sempre più grave: basti pensare che, nel 2022, le denunce di scomparsa di minorenni stranieri sono aumentate del 47,86%, quelle di minorenni italiani del 24,18%. (dati XXVIII Relazione Commissario Straordinario del Governo Persone Scomparse). Non prendere atto di questa situazione è pericoloso. Per questo, nel 2023, il Kiwanis Distretto Italia San Marino insieme a oltre trenta Associazioni ha deciso di lanciare un grido d’allarme ancora più forte”.