“Accendiamo la famiglia e spegniamo il cellulare”. Più dialogo genitori-figli, meno social

Iniziativa degli studenti delle scuole superiori di Trento: "Facciamo tornare di moda la parola tra genitori e figli". Le allarmanti ricerche sulle conseguenze dell'iper-connessione sulle nuove generazioni

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"Mobile World Virus", l'opera dello street artist TVBoy, dove la Gioconda è ritratta con la mascherina e uno smartphone

Maggior dialogo e meno social. Più famiglia, meno smartphone. E’ una sollecitazione di papa Francesco a difesa della famiglia e della riflessione. “Tra tante parole che arrivano alle nostre orecchie giunga al cuore qualche versetto della Parola di Dio. Per fare questo, chiediamo al Signore la forza di spegnere la televisione e di aprire la Bibbia. Di chiudere il cellulare e di aprire il Vangelo“.famiglia

Più famiglia

“Accendiamo la famiglia e spegniamo il cellulare“. Soprattutto quando mamma, papà e figli vanno al ristorante. “Via gli smartphone, basta social a tavola“, esortano gli studenti delle quarte e quinte del liceo artistico Vittoria di Trento. E aggiungono: “Facciamo tornare di moda la parola tra genitori e figli”. E così i ragazzi hanno messo a punto una serie di “mobile phone box”. Veri e propri oggetti di design dove riporre i cellulari all’ingresso di ristoranti, bar e trattorie. L’idea ha già conquistato alcuni locali del Trentino. E ha raccolto l’apprezzamento della Provincia. famiglia

Meno smartphone

“Il progetto è stato presentato nell’ultima edizione del Safer internet month 2021- sottolinea il direttore generale dell’agenzia provinciale per la famiglia. Aggiunge Luciano Malfer: “Siamo convinti che “mobile phone box” aiuterà lo scambio relazionale dei familiari. Riuniti al ristorante. Senza la distrazione dei cellulari. E, al contempo, abbiamo dato una bella opportunità agli studenti del liceo Vittoria. Ossia cimentarsi su un progetto dall’indiscutibile valore sociale“.

Prototipi

I primi prototipi sono stati realizzati a partire dal 2019. Durante il corso di studio in design dell’arredo e del legno. Poi, la decisione di proseguire e tentare l’avventura e il confronto con il mercato. “L’obiettivo è rinunciare alla costante connessione cui la tecnologia ci ha abituato”, osserva l’assessora provinciale alla salute e politiche sociali. Prosegue Stefania Segnana: “E un tema di grande attualità. E che ha risvolti estremamente importanti. Nei confronti della sfera della salute. E in quella delle relazioni sociali. Questo progetto coglie, quindi, nel segno. E ci ricorda quanto sia necessario coltivare rapporti non mediati. Soprattutto per i più giovani”.famiglia

Effetti

La conseguenza è che se i ragazzini fanno sempre meno esperienze “reali” con i genitori e con gli amici, avranno anche meno cose da ricordare. “Smartphone e tablet peggiorano i rapporti in famiglia“, attesta la ricerca “Mi ritiro in rete”. Più del 30% dei 10.000 ragazzi intervistati tra i 10 e i 21 anni dichiara di non fare nessuna attività insieme ai genitori. A causa delle distrazioni digitali. L’Osservatorio nazionale dell’adolescenza ha svolto una ricerca su 8000 ragazzi. Il 98% tra i 14 e 19 anni ha avuto uno smartphone a partire dai 10 anni di età. Nonostante non abbiano ricevuto una preparazione preliminare per educare e sensibilizzare ai pericoli del web. Uno studio di “Avg Digital Skills Study” dimostra che le capacità dei bambini odierni sono molto diverse da quelle dei bambini di 20-30 anni fa. Non sanno nuotare o allacciarsi le scarpe. Ma sanno usare pc, videogiochi e smartphone. La tecnologia sottrae tempo alle attività da condividere con i familiari. Come cucinare, fare sport o giocare.