Biden day, l’America entra nel dopo-Trump

In Terris ha intervistato il Prof. Raffaele Marchetti, Professor of International Relations e Deputy Rector for Internationalization presso l’ Università Luiss Guido Carli di Roma.

FONTE: ANSA

Oggi tutto il Mondo ha gli occhi puntati sull’Inaguration Day, ovvero sull’insediamento del Neopresidente degli Stati Uniti Joe Biden. Riuscirà a differenziarsi dal suo precedessore? Come interverrà alla luce di quanto sta accadendo sia a livello di immigrazione, sia a livello pandemico? In Terris, a tal proposito, ha deciso di intervistare il Prof. Raffaele Marchetti, Professor of International Relations e Deputy Rector for Internationalization presso l’ Università Luiss Guido Carli di Roma.

 

Oggi il giuramento di Biden che ha promesso 10 decreti nei primi 10 giorni. Come sarà l’America di Biden?
“Sarà un’America che cercherà di differenziarsi molto da quella di Trump. Sicuramente  riuscirà a essere diversa soprattutto sulle questioni interne, mentre su quelle internazionali alla fine forse la differenza sarà minore. La tensione con la Cina probabilmente rimarrà anche se  verrà gestita in modo diverso. Con l’Europa forse si troverà un livello di dialogo migliore. All’interno dei consessi internazionali multilaterali, gli Stati Uniti si comporteranno in modo più allineato con il classico atteggiamento multilateralista”.

Il giuramento si svolgerà in una Washington blindata dopo l’assalto a Capitol Hill. A qualche settimana di distanza cosa rimane di quanto accaduto?
“Rimane una visione forte all’interno della società americana. Una spaccatura che, da un lato, in qualche modo certifica la l’uscita di scena di Trump dalla politica americana e dall’altro, però,  ci dice che Trump malgrado tutto ha avuto e continua ad  avere una fetta importante di sostenitori e che c’è una parte dell’America che è trumpiana, a prescindere anche da Trump. Quindi, ricomporre queste fratture della società americana non sarà affatto facile per Biden”.

L’FBI  teme che i “lone wolves”, lupi solitari, riescano ad infiltrarsi facilmente nelle aree protette, cosa ne pensa?
“Io penso che ormai gli apparati di sicurezza sono allertati, mentre non lo erano qualche settimana fa. Tuttavia, questo estremismo di destra in America è sempre stato presente.  Era molto marginalizzato,  malgrado ciò,  in passato, ha compiuto attentati.  È chiaro che dopo questi fatti,  la fetta diciamo grigia della popolazione, che in qualche modo non sostiene questo estremismo, ma ha qualche atteggiamento simpatetico nei confronti di questo, è cresciuta e questo potrebbe rafforzare questi gruppi estremisti”.

Giuramento straordinario anche a causa della pandemia. Non ci sarà il  pubblico, ma, un “field of flags” a rappresentarlo. Che tipo di cerimonia ci dobbiamo aspettare?
“Sarà la rappresentazione plastica di un Paese ferito e diviso. Un Paese diviso, perché comunque dall’elezione di Trump in poi, anzi io direi che ormai da più di un decennio  l’America si va polarizzando. Diviso e ferito naturalmente dal Covid-19, quindi sarà tutto sommato una cerimonia amara, malgrado tutto l’ottimismo, in campo democratico, per la rinascita della politica nazionale. Io penso che l’aspetto di amarezza prevarrà o rimarrà presente sullo sfondo”.

Trump lascerà poco prima la Casa Bianca perché ha detto di non voler partecipare all’evento. Come  commentare questa scelta?
“Questo è un fatto del tutto inedito. È un fatto grave, un fatto che crea un precedente pericoloso che però segue diciamo una politica, una divisione che ha radici negli ultimi anni. Ricordiamoci come, per esempio, l’elezione di Trump fu accettata o meglio contestata durante tutto il suo mandato dai democratici. L’America è un Paese diviso che fatica a riconoscere la legittimità dell’altro. Questo è un qualcosa che richiederà molto lavoro e forse i quattro anni di presidenza di Biden non saranno sufficienti”.

Quali saranno i provvedimenti con cui Biden gestirà la pandemia?

Io penso che proseguirà più o meno l’opera fatta da Trump. Tutto sommato, malgrado le polemiche, alla fine c’è stata una mobilitazione nazionale sanitaria che sta portando degli effetti. Io  penso che adesso con l’entrata in  campo dei vaccini, alcuni dei quali sono americani, nel giro di qualche mese  Biden riuscirà a tenere sotto controllo il virus, almeno nella forma in cui noi lo conosciamo. Non possiamo escludere che non ci saranno mutazioni e, quindi, terze, quarte, quinte ondate con variazioni del Covid- 19 che sfuggono al vaccino. Ecco, questo sarebbe uno scenario drammatico imprevedibile.

L’arrivo di Biden suscita attese anche per quanto riguarda i migranti. Una folla umana si è messa in cammino dall’ Honduras.  Sono stati fermati anche con l’uso della forza. Biden ha detto che non è il momento di arrivare negli Usa e che presto invierà aiuti. Cambierà qualcosa per la situazione migranti?
“Sì, però, una parte del muro è stato costruito, una retorica a favore del muro rimarrà. Obama stesso durante la sua presidenza mi sembra abbia riportato 5 milioni di migranti indietro e Biden era il suo vicepresidente. Certamente ci sarà un ammorbidimento in termini di toni, ma, sbagliano coloro che pensano che oggi i confini dell’America saranno aperti. Continueranno essere chiusi, ma i flussi di immigrazione illegale continueranno a essere consistenti”.

In cosa si vedranno le principali differenze con Trump?
“Certamente Trump era ostile. Sicuramente i media e l’establishment americano saranno a favore di questo governo il che faciliterà di gran lunga il compito di quest’ultimo. Ci sarà un governo che riprenderà alcune delle campagne di Obama, quali le campagne sanitarie, l’ ‘Obama Care’. Verrà fatto un tentativo di rimarginare le ferite che si sono acuite, che non sono facilmente rimarginabili”.

Jill Biden sarà la prima first lady a continuare a lavorare. Sarà apprezzata questa sua scelta ?
“Per noi Italiani sicuramente sarà più rilevante il fatto che la first lady abbia origini italiane e che il Presidente Biden sia cattolico. Sono due elementi particolarmente significativi, innovativi e che hanno delle ricadute per l’Italia”.