• Chi siamo
  • Categorie
  • Editoriali
  • Video
  • Sostienici
  • Partners
  • Iscriviti
  • Contattaci
Sign in
Welcome!Log into your account
Forgot your password?
Password recovery
Recover your password
Search
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.
  • Chi siamo
  • Categorie
  • Editoriali
  • Video
  • Sostienici
  • Partners
  • Iscriviti
  • Contattaci
Interris.it
LUNEDI 27 GIUGNO 2022 | SAN CIRILLO D'ALESSANDRIA, vescovo e dottore della Chiesa
Aggiornato: 06:56
Home copertina L’attualità del Concilio Vaticano II nel pontificato di Papa Francesco
  • copertina

L’attualità del Concilio Vaticano II nel pontificato di Papa Francesco

In Terris ha intervistato il teologo Gianni Gennari sull'attualità del Concilio Vaticano II

da
Christian Cabello
-
ULTIMO AGGIORNAMENTO 0:01 Ottobre 11, 2021
Facebook
Twitter
WhatsApp
    Francesco
    Papa Paolo VI (AP Photo/Girolamo Di Majo)

    L’11 ottobre del 1962 è cominciato a Roma il Concilio Vaticano II indetto da Papa Giovanni XXIII che ha avuto una durata di tre anni – fino al dicembre 1965 – e concluso da Papa Paolo VI, che è stato certamente un evento tra i più grandi della Chiesa Cattolica con cambiamenti di tratti fondamentali della sua presenza, a cominciare dalla liturgia con la partecipazione attiva dei fedeli e la celebrazione non più in latino ma nella lingua nazionale. Ci sono stati anche altri cambiamenti, soprattutto culturali, nella direzione di un maggiore avvicinamento e dialogo con società laica. La valutazione dell’attualità del Concilio e della sua eredità fino ad oggi costituiscono un importante tema sul quale la Chiesa Cattolica si concentra anche con diverse valutazioni. In Terris ha intervistato sul tema il professor Gianni Gennari giornalista, teologo, studioso di Santa Teresa di Lisieux. Ha insegnato Teologia morale in diverse Università pontificie ed è stato per anni, dal 1979 al 2005, vaticanista del giornale Radio Rai. Tra l’altro ha tenuto, a partire dal 1996, la rubrica quotidiana Lupus in pagina su Avvenire, il quotidiano della Cei.

    L’intervista

    L’11 ottobre del 1962 Papa Giovanni XXIII apriva il Concilio Vaticano II e alla sera pronunciava il celebre “Discorso della luna”: cos’ha significato per la storia della Chiesa questo singolare momento?

    “È stato un momento importante con l’inizio di una realtà preannunciata da due anni. Il 25 gennaio 1960 Giovanni XXIII annuncia l’intenzione di indire un Concilio e rivedere il codice di diritto canonico e indire un Sinodo della Diocesi di Roma. Il tutto dopo la celebrazione della messa per la festa della conversione di San Paolo nella Basilica omonima. In quel momento io mi trovavo lì, a pochi metri dal Papa, perché avevamo servito la sua Messa in Basilica, anche in onore del nuovo Abate di San Paolo, Don Cesario D’Amato che era stato nostro professore di musica al Seminario Minore. All’annuncio di questa triplice iniziativa, un Concilio, un nuovo Codice di Diritto Canonico e un Sinodo Romano, vidi il volto dei cardinali in prima fila con segni di sbalordimento. Credo che sia estremamente importante ricordare le vere svolte che questo momento ha impresso nella vita della Chiesa”.

    Quali sono le svolte che ha segnato il Concilio Vaticano II?

    La prima svolta, quella verso i poveri, ad esempio, ha segnato un momento importante e ha anticipato alcuni dei tratti dell’attuale pontificato di Papa Francesco. A quel tempo, il cardinale Giacomo Lercaro parlò spesso di questa che poi fu presente nel celebre “Patto delle Catacombe”, la scelta della povertà come segno distintivo della Chiesa ricordata in passato come il segreto delle Catacombe. Oggi, nessuno può dire che questa svolta sia un segreto, in quanto è quello che cerca di realizzare Papa Francesco.

    La seconda svolta, importante quanto la prima, anche se su un piano profondamente diverso, è la svolta biblica: dalla Bibbia proibita e sconosciuta si è passati alla Bibbia per tutti. Nel passato, fino a qualche decennio fa, la Bibbia era qualcosa da riservare ai dotti. Santa Teresa di Liseux – oggi Dottore della Chiesa – racconta che non ha mai potuto avere in mano la Bibbia intera, ma poteva avere alcuni testi solo autorizzata dalle Superiore. Qui la svolta, la Dei Verbum, ossia l’Enciclica sulla Parola di Dio, è al centro del Concilio. Indubbiamente il testo più profetico dell’intero Concilio Vaticano II.

    Una ulteriore svolta è quella della concezione della Chiesa da società perfetta a popolo di Dio. Popolo di Santi e peccatori: quando Paolo VI nel 1965 parlò di Chiesa insieme Santa e peccatrice, qualcuno strillò all’eresia “in hoc Papa haereticus sicut Luterus” disse allora il Rettore dell’ateneo Lateranense.

    La quarta svolta fu quella del passaggio da una Chiesa chiusa in sé stessa a Chiesa del dialogo con il mondo. La spiritualità e la Teologia preconciliare avevano paura del dialogo da tutti i punti di vista. Ricordo la demonizzazione del dialogo nella spiritualità che veniva insegnata a nome della celebre scuola romana antimodernista fin dagli inizi del secolo. Ci sono opere importanti contro ogni dialogo della Chiesa con il mondo: “La Chiesa si salva soltanto se si chiude in sé stessa!” Oggi che credo nessuno oggi abbia più il coraggio di sostenere una tale tesi. La Chiesa in uscita e la Chiesa ospedale da campo trovano la loro sorgente proprio nei termini delle scelte di Papa Paolo VI e del Concilio Vaticano II: da Chiesa in difesa di sé a Chiesa in lotta per la giustizia, per la pace, per i diritti dell’uomo, credo che questo sia il frutto del Concilio. Da Chiesa da servire a Chiesa che vuole essere servizio per tutti. Dalla Chiesa dei “punti fermi” che, in nome di questi, si impegnava direttamente anche in scelte politiche – addirittura partitiche – a Chiesa che si mantiene a distanza da tutti gli elementi del potere terreno, qualunque esso sia. Un’ultima svolta è rappresentata dal passaggio da Chiesa delle dispute ideologiche a Chiesa del rispetto delle diversità culturali. In questo senso il Concilio Vaticano II è stato una vera rivoluzione”.

    Che valenza assume il tema dell’ecumenismo nel Concilio Vaticano II?

    “È sufficiente leggere la dichiarazione Nostra Aetate che riguarda le altre religioni: non c’è nessuna condanna, nessun rifiuto ma un’apertura al dialogo con tutti. Infatti, credo che questo sia stato il documento che ha avuto più opposizione fino alla fine all’interno del Concilio. Dal punto di vista del cambiamento profondo della visione della Chiesa la dichiarazione sulla libertà religiosa ha certamente il primo posto ed è così decisiva che è stata la dichiarazione che ha avuto più opposizioni anche nel voto finale. Quanto all’importanza del Concilio in generale credo che vada ricordata una celebre lettera di Papa Paolo VI a Monsignor Lefebvre in cui dice testualmente che il Concilio Vaticano II “non è meno autorevole ma – per taluni aspetti – è più importante del Concilio di Nicea”. Va ricordato che Nicea fu il Concilio che nel 325 formulò per sempre il testo del Credo. Quando lesse in anticipo quella lettera il Cardinale Jean Villot, Segretario di Stato, si spaventò in qualche modo e chiese al Papa di ammorbidire questa affermazione, ma Paolo VI non acconsentì. A proposito del Concilio e del cambiamento nei confronti del linguaggio ecclesiastico mi viene in mente un episodio vissuto personalmente, anche se non direttamente collegato al Concilio. Il ricordo risale a quasi cinquant’anni fa: Monsignor Cesare Pagani, assistente centrale delle Acli – le quali ebbero un rapporto anche dialettico con Papa Paolo VI e furono le prime che abbandonarono il patrocinio della Democrazia Cristiana. -Dopo una visita agli operai di una fabbrica di apparecchi meccanici sulla via Tiburtina che fu ricordata con un volume in seguito inviato da Pagani allo stesso Papa Paolo VI che scrisse una nota iniziale di mano sua sul volume, prima di restituirlo: “più Cristo meno Papi!”.

    Il Concilio e questi valori rappresentano ancora la stella polare del pontificato di Papa Francesco”.

    Qual è stata l’eredità del Concilio Vaticano II e come si riflette sulla Chiesa di oggi?

    “L’eredità del Concilio Vaticano II va vissuta giorno per giorno e si riflette sulla Chiesa di oggi ascoltando gli indirizzi del Papa, con cui egli si muove e con cui parti dell’episcopato lo aiutano in questa direzione, ma anche ricordando che ci sono ancora i nostalgici del passato. Papa Francesco vive il proprio essere “Servo dei Servi di Dio” nel suo modo tipico, che è diverso per ciascun Papa. Sono convinto che la Provvidenza di Dio governi i Sinodi, i Concili e anche i Conclavi: la storia dimostra che chi guida la nave, più o meno aiutato dal popolo di Dio, clero e laici, è sempre il Signore”

    Se vuoi commentare l'articolo manda una mail a questo indirizzo: scriviainterris@gmail.com
    Avviso: le pubblicità che appaiono in pagina sono gestite automaticamente da Google. Pur avendo messo tutti i filtri necessari, potrebbe capitare di trovare qualche banner che desta perplessità. Nel caso, anche se non dipende dalla nostra volontà, ce ne scusiamo con i lettori.
    Fai una donazione
    Vuoi essere aggiornato?

    • TAGS
    • Concilio Vaticano II
    • copertina
    • gianni gennari teologo
    Facebook
    Twitter
    WhatsApp
      Articolo precedenteNations League alla Francia
      Prossimo articoloL’antidoto evangelico all’indifferenza contemporanea
      Christian Cabello

      Articoli correlatiAltro da questo autore

      Disturbo oppositivo provocatorio: strategie per l’inclusione

      In dialogo con il neo presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi: “La Chiesa riscopra l’essenziale”

      Giornata contro le droghe, Ramonda: “La prima prevenzione parta dalla famiglia”

      famiglia

      400mila matrimoni in meno all’anno. Ma la famiglia resta la più grande ricchezza del Paese

      Panetta: “Draghi, il leader europeo che sta rafforzando la Nato”

      video

      Padre Feretti: “Vi spiego l’importanza del X Incontro mondiale delle famiglie”

      studiare

      Ecco perché studiare è il miglior “bene rifugio” contro la crisi economica. Laurearsi conviene

      Forti (Caritas Italiana): “I governi e l’Ue aprano più vie legali di ingresso per i rifugiati”

      Sgarbi: “I capolavori dell’arte sono la dimostrazione che Dio esiste”

      Santerini: “L’hate speech inquina l’ecosistema del web”

      Coldiretti: “Climate change e siccità: come salvare le colture italiane”

      Chiesa

      50 anni fa il Sinodo diocesano in cui fu progettata la Chiesa del futuro

      Anziano muore in una casa di riposo abusiva: 5 arresti

      Milena Castigli - Giugno 27, 2022
      Maltrattamenti e abbandono di persona incapace, con l'aggravante di aver causato la morte di un ospite di una casa di riposo abusiva: per questi...
      Siccità incendi

      Caldo torrido, allarme rosso: siccità al Nord e incendi al Sud

      Giugno 27, 2022
      Elezioni comunali ballottaggi

      Comunali, i ballottaggi: Centrosinistra a valanga, flop Centrodestra

      Giugno 27, 2022

      La ricetta degli spaghetti alla mollica a modo mio

      Giugno 27, 2022

      Ecco chi era il beato Benvenuto da Gubbio

      Giugno 27, 2022

      Newsletter subscription

      Our monthly newsletter with a selection of the best posts

      Facebook Twitter Google + Instagram You Tube
      Logo
      © 2014 - IN TERRIS | | Cookie | Privacy | Collabora con noi | Web365 Network
      Testata giornalistica fondata da Don Aldo Buonaiuto e iscritta al Tribunale di Roma al n. 182 in data 23 luglio 2014

      Le immagini utilizzate negli articoli sono in parte prese da internet a scopo puramente divulgativo. Se riconosci la proprietà di una foto e non intendi concederne l'utilizzo o vuoi firmarla, invia una segnalazione a info@interris.it
      Fai una donazione a Interris
      Iscriviti alla newsletter

      Usiamo i cookie per fornirti la miglior esperienza d'uso e navigazione sul nostro sito web.

      Puoi trovare altre informazioni riguardo a quali cookie usiamo sul sito o disabilitarli nelle impostazioni.

      Interris.it
      Powered by  GDPR Cookie Compliance
      Panoramica privacy

      Questo sito web utilizza i cookies per fornire all'utente la miglior esperienza di navigazione possibile. L'informazione dei cookie è memorizzata nel browser dell' utente, svolge funzioni di riconoscimento quando l' utente ritorna nel sito e permette di sapere quali sezioni del sito sono ritenute più interessanti e utili.

      Cookie strettamente necessari

      I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.

      Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.