ZUPPI E LOREFICE NUOVI ARCIVESCOVI DI BOLOGNA E PALERMO

Papa Francesco ha ufficializzato oggi le nomine di mons. Corrado Lorefice a nuovo arcivescovo di Palermo e di mons. Matteo Zuppi a nuovo arcivescovo di Bologna. Rispettivamente prendono il posto dei cardinali Paolo Romeo e Carlo Caffarra, da due anni dimissionari per raggiunti limiti di età. Lorefice, 53 anni, era finora parroco a Modica (Ragusa) e vicario episcopale per la pastorale della diocesi di Noto. Zuppi, 60 anni, assistente ecclesiastico della Comunità di Sant’Egidio, era vescovo ausiliare per il settore centro della diocesi di Roma.

Mons. Zuppi, che fa parte del comitato scientifico di In Terrris, è stato il primo appartenente alla Comunità di Sant’Egidio a essere ordinato sacerdote. Quinto figlio di una famiglia molto numerosa, nasce a Roma l’11 ottobre 1955. Nel periodo del Sessantotto, frequenta il liceo classico capitolino Virgilio. Dopo l’invito del Concilio Vaticano II ad entrare in una fede impegnata, si avvicina alla Comunità di Sant’Egidio e comincia a frequentare la periferia romana, in anni di degrado e abbandono, contribuendo alla fondazione della scuola popolare.

Infatti, mentre il mondo studentesco è attraversato da forti spinte ideologiche e in Italia si avvia la stagione della violenza, “Bibbia, Amicizia, Poveri diventano la scelta non violenta ed evangelica di Matteo Zuppi”, com’è scritto sul sito della Comunità, “assieme a quella che dal 1973 soltanto prende appunto il nome di Comunità di Sant’Egidio (dal nome dell’antico ex-monastero trasteverino che ne diventa il quartiere generale), con la chiesa omonima dove tutte le sere si svolge la preghiera comunitaria aperta a tutti, e diventa la prima chiesa aperta a Roma la sera”.

Laureato in Lettere con una tesi sulla vita del cardinale Ildefonso Schuster, entra nel seminario di Palestrina, consegue il baccalaureato in Teologia all’università pontificia Lateranense e l’11 maggio 1981 viene ordinato presbitero. Si laurea poi in Lettere e Filosofia con una tesi sulla storia del cristianesimo. E’ stato prima viceparroco della Basilica di Santa Maria in Trastevere, riuscendo ad instaurare un dialogo costruttivo con tutti, dai tossicodipendenti agli intellettuali. Ama la città, la sua gente, la vive nel profondo. Se ne allontana solo per partecipare con abnegazione a diversi progetti missionari, nell’Africa Australe e Sub-Sahariana. Ottiene la cittadinanza onoraria dello Stato africano per il suo ruolo di mediatore per porre fine alla sanguinosa guerra civile del Mozambico. Dimostra così grandi doti diplocatiche, messe anch’esse al servizio della Comunità, fino a lavorare a fianco di Nelson Mandela per la pace in Burundi. Nel 2012 Papa Benedetto XVI lo nomina vescovo ausiliare della diocesi di Roma, ma resta assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio. Ora un nuovo incarico, e grandi prospettive.

Don Corrado Lorefice, come detto, è stato parroco nella chiesa di San Pietro a Modica e vicario episcopale per la pastorale nella diocesi di Noto.  Una scelta, quella di Lorefice, “anomala”: un prete giovane, che da parroco diventa — senza essere stato vescovo — guida di una grande diocesi.  Vicino ai poveri di Modica e alle ragazze madri, più volte è andato in Africa per aiutare gli ultimi, è stato premiato il suo impegno sociale.