“Vivere non alla ricerca di interessi, ma per l'amore di Dio”

Dobbiamo vivere la nostra vita non nella ricerca dei nostri vantaggi e interessi, ma per la gloria di Dio che è l'amore. E' questo, secondo Papa Francesco il messaggio che dobbiamo trarre dalla lettura dell'episodio evangelico di Gsù che scaccia i mercanti dal Tempio. Il Pontefice, durante l'Angelus, dopo aver affermato che non si trattava di un'azione violenta ha sottolineato che dobbiamo tenere sempre presenti quelle “parole forti di Gesù 'non fate della casa del Padre mio un mercato', che ci aiutano a respingere il pericolo di fare della nostra anima, che è la dimora di Dio, un luogo di mercato, vivendo nella continua ricerca del nostro tornaconto invece che nell'amore generoso e solidale”. 

L'insegnamento di Gesù è sempre attuale

L'atto di Gesù nello scacciare i mercanti dal tempio, e nel dire “Non fate della casa del Padre mio un mercato!”, “è un insegnamento sempre attuale, non soltanto per le comunità ecclesiali, ma anche per i singoli, per le comunità civili e per le società. È comune, infatti  la tentazione di approfittare di attività buone, a volte doverose, per coltivare interessi privati, se non addirittura illeciti. E' un pericolo grave – ha aggiunto il Pontefice -, specialmente quando strumentalizza Dio stesso e il culto a Lui dovuto, oppure il servizio all'uomo, sua immagine. Perciò Gesù quella volta ha usato 'le maniere forti', per scuoterci da questo pericolo mortale”. 

Come dobbiamo interpretare questo insegnamento?

“Ma come dobbiamo interpretarla? – ha chiesto – Certamente non era un'azione violenta, tant'è vero che non provocò l'intervento dei tutori dell'ordine pubblico. Fu intesa come un'azione tipica dei profeti, i quali spesso denunciavano, in nome di Dio, abusi ed eccessi”. “Lo zelo per il Padre e per la sua casa – ha proseguito Francesco – porterà Gesù fino alla croce: il suo è lo zelo dell'amore che porta al sacrificio di sé, non quello falso che presume di servire Dio mediante la violenza. Infatti il 'segno' che Gesù darà come prova della sua autorità sarà proprio la sua morte e risurrezione“.