Vietato fare i padrini di battesimo e cresima ai mafiosi

I mafiosi non possono fare i padrini di battesimo o di cresima. La linea della “tolleranza zero” nei confronti dei membri di “Cosa nostra” e di quanti sono collusi con la criminalità organizzata è stata ribadita dall’arcivescovo di Monreale mons. Michele Pennisi che, dopo aver sentito il Consiglio Presbiterale Diocesano, ha emesso un decreto con il quale stabilisce che non possono essere ammessi all’incarico di padrino del battesimo e della cresima: “coloro che si sono resi colpevoli di reati disonorevoli o che con il loro comportamento provocano scandalo; coloro che appartengono ad associazioni di stampo mafioso o ad associazioni più o meno segrete contrarie ai valori evangelici ed hanno avuto sentenza di condanna per delitti non colposi passata in giudicato”.

Una decisione che si inserisce nel solco dei pronunciamenti della Chiesa siciliana che ha ribadito nei suoi documenti (del 1982, 1994, 1996 e 2012) che “tutti coloro che, in qualsiasi modo deliberatamente, fanno parte della mafia o ad essa aderiscono o pongono atti di connivenza con essa, debbono sapere di essere e di vivere in insanabile opposizione al Vangelo di Gesù Cristo e, per conseguenza, alla sua Chiesa”. Un decreto analogo, riguardante le Confraternite, era stato emesso il 5 maggio 2014.

La decisione di mons. Pennisi arriva alla vigilia di un altro appuntamento molto sentito, la giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia, che si celebrarà il 21 marzo. La Camera ha approvato all’unanimità l’istituzione di questa ricorrenza lo scorso 1 marzo fissandola nella data in cui veniva già celebrata dall’associazione Libera, il primo giorno di primavera. Come si ricorderà, anche Papa Francesco aveva voluto partecipare all’iniziativa dell’associazione di don Ciotti il 21 marzo 2014, nella chiesa di San Gregorio VII. In tale contesto, l’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Monreale, in sinergia con il “Caffè Teologico” di Corleone ha organizzato per il prossimo 26 marzo proprio a Corleone, una giornata di riflessione dal titolo “La mafia si nasconde negli ambienti religiosi?”. Oltre a mons. Pennisi ne parleranno il magistrato Nicola Aiello e Pino Martinez, componente di quel “Comitato Intercondominiale” che fortemente sostenne l’opera del Beato Padre Pino Puglisi.