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Vergine del Pilar: la patrona di tutti i popoli ispanici

Il 12 ottobre, data che ai più ricorda la scoperta dell’America avvenuta nel 1492, in Spagna si festeggia la Vergine del Pilar. A Saragozza, capoluogo della regione spagnola dell’Aragona, nel suo santuario è venerata da fedeli e pellegrini, la popolare immagine della Vergine del Pilar, considerata la patrona di tutti i popoli ispanici.

Pilar in lingua spagnola significa “pilastro”, secondo la tradizione il 2 gennaio dell’anno 40, la Vergine Santissima sarebbe apparsa all’apostolo Giacomo Maggiore, deluso dall’inefficacia della sua predicazione, dopo un lungo tragitto dalla Palestina fino alla Spagna, in un luogo riparato sulle rive del fiume Ebro, durante questa apparizione la stessa Vergine si eresse su un pilastro, da cui il nome.

La Vergine Maria, quindi, inviata nella penisola iberica per grazia divina ove fosse necessario fornire sostegno spirituale, rincuora di persona l’Apostolo Giacomo assicurandogli il buon esito della missione evangelizzatrice. La Madonna inoltre gli dona come segno tangibile la colonna apparsa prodigiosamente con lei stessa, (il pilastro sul quale ha poggiato i suoi piedi) raccomandandosi di edificare un tempio in suo onore per la conversione, la guarigione e la salvezza di quanti avessero domandato rifugio. La primitiva cappella sarebbe stata poi costruita da S. Giacomo e dai suoi compagni.

Il “Pilar” è una colonna di alabastro su cui la Vergine avrebbe posato i piedi. La colonna è rivestita di bronzo e argento, e sostiene una piccola statua che rappresenta la Vergine Maria, avvolta in un voluminoso manto e con il Bambino in braccio.

C’è da aggiungere che le notizie dell’apparizione a San Giacomo, si trovano in un manoscritto del XIII secolo, ma forse si pensa anche ad una tradizione orale confermata da alcune rivelazioni private affidate alla monaca, la beata Anna Katharina Emmerick (1774-1824) e alla venerabile Maria D’Agreda (1602-1665) e al monaco carmelitano Domenico Ruzzola (1559-1630).

Nel libro “Miracolo” (Spagna 1640: indagine sul più sconvolgente prodigio mariano) pubblicato nel 2023, dello scrittore e giornalista Vittorio Messori viene raccontato il miracolo del giovane spagnolo di 17 anni Miguel Juan Pellicer avvenuto a Calanda, un paesino dell’Aragona, il 29 marzo 1640, per intercessione della Virgen del Pilar.

Il giovane, Miguel-Juan Pellicer di Calanda, conducendo un giorno un carro aggiogato a due muli, cadde dalla cavalcatura e andò a finire sotto una ruota del carro, che gli spezzò e gli schiacciò nel mezzo la tibia della gamba destra. Trasportato in ospedale gli fu amputata la gamba a circa 4 dita dalla rotula. Prima dell’operazione, il giovane si era recato al santuario del Pilar per pregare e avvicinarsi ai sacramenti.

Dopo l’intervento, ritornò per ringraziare la Madonna per avergli salvato la vita. Non potendo più lavorare, Miguel-Juan come altri mendicanti chiedeva l’elemosina all’ingresso della basilica e, ogni volta che veniva rinnovato l’olio delle 77 lampade d’argento, accese nella cappella della Vergine, egli si strofinava le sue piaghe. Il 19 marzo 1640 rientrato a casa, dopo aver invocato, come di solito, la Vergine del Pilar, si addormentò. Al mattino, svegliandosi, si ritrovò con 2 gambe ed avvertì così i suoi genitori che la gamba destra, amputata da due anni e cinque mesi, era segnata al polpaccio dalle cicatrici di prima dell’infortunio.

Venne subito istituita una Commissione d’inchiesta, nominata dall’arcivescovo e nel corso di accurati accertamenti la gamba sepolta nel cimitero dell’ospedale non fu più trovata. La fama dell’eccezionale miracolo fu causa della realizzazione del grandioso Santuario attuale, iniziato nel 1681 e consacrato il 10 ottobre 1872.

Per via della devozione in onore della Beata Vergine Maria l’appellativo Pilar è utilizzato come nome proprio femminile, comune in tutta la Spagna, in particolar modo in terra aragonese.

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