L’UNHCR ringrazia il Papa per la visita apostolica a Cipro e in Grecia

UNHCR Grecia: "Papa Francesco è sempre stato un forte sostenitore dei diritti dei rifugiati e dei migranti"

Darfur

Papa Francesco ha concluso ieri, 6 dicembre, la sua 35esima visita pastorale: cinque giorni a Cipro e in Grecia, compresa l’isola di Lesbo. L’UNHCR Grecia, Agenzia ONU per i Rifugiati, ha scritto un messaggio di ringraziamento al Papa per l’attenzione verso i rifugiati.

L’opera di UNHCR nel mondo

L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, nasce all’indomani della Seconda Guerra Mondiale con il compito di assistere i cittadini europei fuggiti dalle proprie case a causa del conflitto. Il 28 luglio 1951 viene adottata la Convenzione delle Nazioni Unite relativa allo status dei rifugiati, base giuridica dell’assistenza ai rifugiati e guida dell’attività dell’UNHCR. Nel 1950 l’UNHCR operava con 34 addetti; oggi conta su oltre 16.000 membri del personale, tra locali e internazionali, fra il quartier generale di Ginevra e i 134 Paesi del mondo in cui l’organizzazione è presente.

La visita del Pontefice in Grecia e a Cipro

“Durante la visita apostolica – scrive in un comunicato UNHCR Italia – il Pontefice ha voluto evidenziare l’importanza della solidarietà, dell’umanità, della protezione e del rispetto della dignità umana.

Prima di recarsi nei due paesi, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza della situazione nel Mediterraneo per tutta l’Europa, e la nostra responsabilità condivisa nel proteggere le vite di coloro che sono costretti a fuggire”.

“Penso a coloro che, negli ultimi anni e ancora oggi, fuggono dalla guerra e dalla povertà, approdando sulle coste del continente e in altri luoghi, e incontrando non ospitalità ma ostilità e persino sfruttamento. Sono i nostri fratelli e sorelle. Quanti hanno perso la vita in mare!” ha detto il Pontefice.

Al suo arrivo a Cipro il 2 dicembre, il Papa ha incontrato i leader religiosi, il Presidente della Repubblica, la società civile e le autorità. Il 3 dicembre, rivolgendosi al pubblico durante la Santa Messa al GSP Stadium di Nicosia, ha pregato perché i migranti e i rifugiati ricevano un’ospitalità umana e fraterna.

Nel pomeriggio, ha ascoltato i rifugiati e i migranti durante una preghiera ecumenica presso la chiesa parrocchiale della Santa Croce, dove ha fatto un forte appello alla comunità internazionale a non voltare le spalle a coloro che sono costretti a fuggire.

“Si mette del filo spinato per non far entrare il rifugiato, colui che viene a chiedere libertà, pane, aiuto, fratellanza, gioia, che fugge dall’odio e si trova di fronte a un odio che si chiama filo spinato. Che il Signore risvegli la coscienza di tutti noi di fronte a queste cose”, ha concluso in Papa.

Durante la sua visita, Papa Francesco ha annunciato che sosterrà il trasferimento di 50 richiedenti asilo e migranti da Cipro all’Italia.

“Cipro si trova di fronte a un numero crescente di richiedenti asilo e ha bisogno di solidarietà. Il potente messaggio di Papa Francesco, unito al suo gesto di fornire protezione a un certo numero di richiedenti asilo tra i più vulnerabili, mostra la sua notevole leadership e costituisce un esempio da seguire in materia di protezione dei rifugiati in Europa”, ha detto Katja Saha, Rappresentante dell’UNHCR per Cipro.

Sabato 4 dicembre, Papa Francesco ha lasciato Cipro ed è stato accolto ad Atene, dove ha incontrato il Presidente della Repubblica, il Primo Ministro e i leader religiosi.

Domenica mattina, Papa Francesco è tornato sull’isola di Lesbo, dove si era recato in visita l’ultima volta cinque anni fa, al culmine dell’emergenza umanitaria. Sebbene la situazione sia molto cambiata da allora e il numero di rifugiati a Lesbo sia significativamente diminuito, le condizioni vanno ancora migliorate.

“Il Mediterraneo, che per millenni ha unito popoli diversi e terre lontane, sta ora diventando un lugubre cimitero senza lapidi… Sradichiamo la mentalità prevalente che ruota intorno al nostro ego e agli egoismi personali e nazionali, che determinano ogni decisione che prendiamo”, ha detto Papa Francesco al Mavrovouni Reception and Identification Centre (RIC) di Lesbo.

Il Papa ha parlato con i rifugiati e i richiedenti asilo residenti a Mavrovouni, che attualmente ospita oltre 2.000 persone, prima di partire per Atene, dove in serata ha tenuto una messa pubblica alla Megaron Concert Hall con circa 2.500 fedeli.

Il Grazie di UNHCR Gracia

“Papa Francesco è sempre stato un forte sostenitore dei diritti dei rifugiati e dei migranti. Questa settimana ha condiviso un messaggio forte e chiaro: non possiamo più guardare dall’altra parte mentre le persone muoiono alle nostre porte. Abbiamo la responsabilità e il dovere morale di proteggere la vita e la dignità umana, in uno spirito di solidarietà e di condivisione della responsabilità”, ha dichiarato Maria Clara Martin, Rappresentante dell’UNHCR per la Grecia.