Una raccolta fondi per ricostruire il Tempio di Gerusalemme

Gerusalemme

Dopo due distruzioni, la prima nel 587 a.c. ad opera del re di Babilonia Nabucodonsor e la seconda dalla mano dell’imperatore Tito nel 70 d.c., il Tempio di Gerusalemme potrebbe rivedere la luce. L’Istituto del Tempio, una delle diverse  organizzazioni ebraiche che da tempo si attivano per sensibilizzare l’importanza e il significato di una sua riedificazione, sta raccogliendo fondi. Ma la difficoltà non è solo trovare il denaro – intorno ai 300 mila dollari – , che l’istituto comunica di avere in quanto ha raggiunto i 100.000 grazie alla promozione sul web, quanto piuttosto non prevaricare le delicate regole di convivenza con la religione islamica. Questo perchè il Tempio ha una storia tormentata per essere stato “ombelico del mondo” delle principali religioni, ebraica, islamica e cristiana che convivono in un sottile equilibrio sempre carico di tensioni. Gli ebrei che, qualche tempo fa, erano i soli a non recarsi sulla zona del Tempio seguendo le indicazioni della Torah (annunciate dal Rabbino capo) che ritiene il monte inviolabile in quanto sacro, hanno riscoperto il senso del pellegrinaggio, e per recarsi alla Spianata delle Moschee hanno eretto un ponte di legno.

Immediata la reazione dei dirigenti dell’Islam che, per difendere la zona della Spianata a loro sacra, hanno costretto gli israeliani a rimuovere la costruzione. I musulmani gestiscono la zona circostante il Tempio mentre i cristiani si recano in “terra santa”, immaginando il Tempio dove Gesù visse e dove, appena 13enne, manifestava la sua saggezza e toccando con mano l’unico muro rimasto in piedi, il muro del pianto . Pertanto gli islamisti faticano a vedere di buon occhio l’opera di ricostruzione del Tempio. La realizzazione dell’opera di ricostruzione del Tempio – fa sapere l’Istituto ”Sarà allora un polo di ispirazione e di pellegrinaggio per tutti i popoli… riunificherà l’umanità”.