Il mondo ha dimenticato il Tigrai, la Chiesa no

La “guerra dimenticata” del Tigrai: la testimonianza dei Salesiani del dramma umanitario in Etiopia

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I Salesiani presenti in Tigrai sono riusciti a comunicare all’agenzia missionaria “Fides” alcune notizie drammatiche. Sulla situazione umanitaria nella regione dell’ Etiopia nel caos. “Da quando è scoppiata la guerra, il 4 novembre 2020, fino ad oggi, molte persone hanno perso la vita. O le loro proprietà. Molti sono senza casa. Migliaia di persone fuggono. Scappano dai bombardamenti. Dalle sparatorie. E diventano rifugiati o sfollati all’interno del loro paese. Ricchi e poveri sono alla nostra porta ogni giorno. Supplicando un po’ di cibo per sopravvivere”.Tigrai

Tigrai in fiamme

Filtrano con il contagocce le informazioni dalla martoriata provincia etiopica. Il Tigrai da novembre è sconvolto dalla guerra. Tra le forze armate etiopiche e le milizie del Fronte di liberazione popolare del Tigrai (Tplf). Raccontano i missionari Salesiani: “Il giorno in cui sono iniziati i conflitti ad Adua, molti corpi esanimi giacevano per le strade. E molti feriti cercavano di fuggire dalla guerra. Sono tempi bui. Perché per più di due mesi la gente non ha avuto elettricità, acqua, reti, cibo. Ringraziamo Dio che abbiamo un pozzo nel nostro complesso. Che grazie al generatore è in grado di beneficiare migliaia di persone. In tanti vengono a prendere l’acqua ogni giorno. Fin dal primo mattino”.