Oggi come nel ‘700 la carità verso i malati nel Catanese. La tenda San Camillo

Mobilitazione caritativa per la struttura camilliana seriamente danneggiata dai tragici eventi del 5 dicembre in cui è rimasto ucciso il fondatore della tenda San Camillo. Testimonianza a Interris.it di fratel Carlo Mangione

Chiesa
Fratel Carlo Mangione

Mobilitazione camilliana nel Catanese per la ristrutturazione della tenda San Camillo. La struttura caritativa è stata seriamente danneggiata dai tragici eventi dello scorso 5 dicembre che hanno causato la morte di Fratel Leonardo Grasso. La tenda San Camillo è una casa famiglia dei religiosi camilliani. Soccorre e assiste malati di Aids a Mangano di Riposto, in provincia di Catania. “E’ un opera assistenziale che non riceve alcuna sovvenzione da enti civili. Ma vive unicamente di Provvidenza attraverso amici e benefattori che la sostengono”, spiega fr. Carlo Mangione.Camilliana

Presenza caritativa

La presenza della comunità camilliana ad Acireale risale al 1700. Al momento sono 11 più due confratelli i sacerdoti camilliani che operano sul territorio. I “ministri degli infermi” hanno fatto della loro vocazione un’infaticabile opera di carità a favore dei tossicodipendenti e dei malati di Aids.  Come alla “Tenda di San Camillo”, a Guardia Mangano. Piccola frazione tra i comuni di Acireale, Giarre e Riposto, nel Catanese. “Qui quattro mesi fa è stato ucciso un nostro confratello, fratel Leonardo Grasso. E’ stato inserito dalla Conferenza episcopale italiana fra i venti martiri missionari del 2020– spiega a Interris.it fratel Carlo Mangione in rappresentanza di tutti i religiosi Camilliani (i “ministri degli infermi”)-. La giornata Cei nella quale è stato commemorato con gli altri missionari uccisi si è svolta il 24 marzo“. L’ufficio Missio della Conferenza Episcopale Italiana ogni anno ricorda chi ha dato la vita per testimoniare il Vangelo

Camilliana

Solidarietà camilliana

Nella tenda di San Camillo ciclicamente venivano ospitati quei pazienti che per Fratel Leonardo Grasso, fondatore della struttura caritativa, erano come dei figli. “Sottoponendosi con trasporto e passione a una missione in cui vi sono tanti momenti difficili“, ricorda a Famiglia Cristiana il vescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti. Padre Salvo Pontillo, coordina la mensa dei poveri nella Casa del Sollievo San Camillo di Acireale. “Con la forza dell’esempio fratel Leonardo riusciva a trasmettere i suoi insegnamenti a noi sacerdoti più giovani. Anche in pandemia sapeva rendere poetica la totalità della vita. Realizzava in pieno il quarto voto camilliano. Quello di rischiare la vita per amore di chi stava aiutando”. camilliana

Vocazione tra i malati

A pochi chilometri dalla Tenda di San Camillo si trova la piccola chiesetta di Santa Maria di Porto Salvo. Evidenzia il parroco don Sebastiano Leotta: “La tenda di San Camillo è una dei centri di assistenza in cui i padri camilliani operano senza sosta per gli ultimi”. Afferma al settimanale dei Paolini Giuseppe Messina che nel Catanese gestisce la casa famiglia della Divina Provvidenza: “Per me fratel Leonardo Grasso era un maestro”.

La “Tenda san Camillo” prima che venisse seriamente danneggiata dal rogo

Come nella peste

La congregazione si rifà al carisma di San Camillo De Lellis vivendo la propria vocazione tra i malati. Sono sacerdoti, suore e laici della grande famiglia di San Camillo De Lellis. Religiosi che, senza esitazioni, sono scesi in campo contro il Covid, oggi come ieri, quando sono nati. In quel lontano 1586 quando la peste era nel pieno della sua furia devastatrice. Professano il cosiddetto “quarto voto”. Appunto quello di assistere gli ammalati anche a rischio della vita. Fratel Leonardo Grasso, il responsabile della Tenda di San Camillo a Riposto è stato ritrovato morto il 5 dicembre 2020. A seguito dell’ incendio di origine dolosa che ha dato alle fiamme l’intera struttura da lui creata 25 anni fa per assistere tossicodipendenti e malati di Aids