Tanti auguri Francesco. Il Pontefice compie 78 anni

Giornata speciale per il Papa che oggi compie 78 anni. Jorge Mario Bergoglio è, infatti, nato a Buenos Aires il 17 dicembre del 1936 da una famiglia di origine italiana. E’ entrato nel seminario di Villa Devoto l’11 marzo 1958. L’ordinazione sacerdotale (festeggiata qualche giorno fa) è avvenuta il 13 dicembre 1969 per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo di Córdoba Ramón José Castellano.

Il 20 maggio 1992 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo ausiliare di Buenos Aires, titolare di Auca. Riceve la consacrazione episcopale il 27 giugno 1992. Il 3 giugno 1997 è nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Mentre il 21 febbraio 2001 papa Wojtyla lo eleva al rango di cardinale del titolo di San Roberto Bellarmino. L’elezione al Soglio Pontificio (dopo le dimissioni di Benedetto XVI) avviene la sera del 13 marzo 2013. In molti oggi celebreranno il compleanno di Francesco. Tra questi anche i Papaboys che hanno organizzato una giornata di eventi al Centro San Lorenzo in Vaticano.

Si è cominciato a mezzanotte con la celebrazione Eucaristica, seguono la recita del Rosario e le Lodi. Alle 11.30 il Pontefice terrà la consueta udienza in piazza San Pietro. Alle 15 riprenderà l’Adorazione Eucaristica che sarà animata a turno dalle varie comunità tra cui l’Associazione Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi. In via della conciliazione 3.400 ballerini di tango ricorderanno, ballando, i natali argentini del Papa.

Al Santo Padre sono giunti gli auguri di alte cariche nazionali e internazionali, tra queste c’è il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Vostra Santità si è fatta portatrice di un messaggio di pace e speranza universale che ha trovato ampia eco nel nostro Paese e nel mondo intero – ha scritto il capo dello Stato – lasciando nelle coscienze di credenti e non credenti un segno profondo. Il nostro recente incontro in Vaticano ha permesso, ancora una volta, di riaffermare una sintonia di fondo tra Stato Italiano e Chiesa Cattolica nell’impegno verso gli strati più deboli della società, gli immigrati, i poveri e gli emarginati”.