Slogan lealisti su una chiesa cattolica

UNuovi episodi di intolleranza e vandalismo contro una chiesa cattolica. Succede in Irlanda del Nord, dove la parrocchia St. Mary in Limavady è stata oltraggiata da murales inneggianti ai gruppi 'lealisti' dell'Ulster Freedom Fighters (UFF) e dell'Ulster Defence Association (UDA). La prima è un'organizzazione paramilitare sospettata di aver ucciso oltre 250 persone. L'UFF fu a lungo il “braccio armato” dell'Ulster Defence Association che rimase un'associazione registrata legalmente fino agli anni '90.

La reazione dei parrocchiani

Gli slogan lealisti hanno sconvolto i parrocchiani, come riferisce il titolare, mons. Bryan McCanny: “Non abbiamo mai avuto un problema del genere prima. I parrocchiani sono molto dispiaciuti, è deprimente”. Il parroco ha anche elogiato il lavoro degli agenti di polizia chiamati sul luogo dell'accaduto che hanno aiutato a pulire la vernice dalle mura. I due gruppi paramilitari esaltati nelle scritte hanno portato morte e terrore durante i 'Troubles', il conflitto che ha opposto cattolici e protestanti dell'Irlanda del Nord tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta. Monsignor McCanny ha denunciato l'aumento di episodi simili nell'ultimo periodo anche a Limavady, cittadina definita generalmente tranquilla. Le cronache locali riferiscono di una ripresa degli episodi di intolleranza verso i cattolici nell'Ulster testimoniata anche dalle numerose bandiere di gruppi paramilitari che tornano ad essere sventolate. Quello di Limavady non è il primo episodio: la scorsa settimana era stata danneggiata con vernice bianca una chiesa di Crumlin. 

Le indagini

L'attacco ha suscitato la reazione del consigliere locale dell'UUP, il partito unionista dell'Ulster, Darryl Wilson che ha dichiarato alla BBC News NI: “Sono rattristato e irritato nel vedere un altro attacco a un edificio della comunità cattolica all'interno del mio distretto. Questi teppisti senza cervello non rappresentano la maggioranza della comunità di Causeway Coast e Glens”. Il sergente Chris Tate, che si sta occupando della vicenda, ha detto che la polizia indagherà per “crimine d'odio”