“Comunione, partecipazione, missione” per un Sinodo al servizio dei più deboli

Cammino sinodale nella diocesi di Nola. Domani la celebrazione di apertura presieduta dal vescovo Marino in cattedrale

Giussani

Il Sinodo come cammino ecclesiale al servizio dei più bisognosi. Afferma al Sir il vescovo Francesco Marino: “Maria ha fiducia nel Signore. Noi dobbiamo avere fiducia nel Signore. Perché il suo braccio a difesa dei più deboli non si è ritirato. Perché il suo Regno è qui e ora. Come Chiesa noi siamo prolungamento del braccio di Dio. Affinché ogni uomo possa sentire il suo amore. E ogni uomo conosca la pace e la giustizia”.Sinodo

L’iter del Sinodo

Domani il vescovo Francesco Marino aprirà, per la Chiesa di Nola, la fase diocesana del Sinodo della Chiesa universale. Con una celebrazione eucaristica presso la basilica cattedrale di Nola, alle ore 20. Questa tappa di cammino ecclesiale segue l’inizio del processo sinodale. Sul tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Un percorso avviato dalla celebrazione eucaristica dello scorso 10 ottobre. Presieduta da Papa Francesco a San Pietro. L’iter porterà alla celebrazione del Sinodo dei vescovi prevista nell’ottobre 2023. “Si tratta di un momento di grazia per tutta la Chiesa– sottolinea il vescovo Marino–. Ma anche per tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Coloro che abitano i diversi territori pastoralmente curati dalle tante Chiese locali. Anche noi, Chiesa nolana, apriamo il nostro cuore all’ascolto dello Spirito. E a quello dei fratelli e delle sorelle nostri ‘vicini di casa’. Con responsabilità. Con speranza. Vogliamo inserirci nel cammino di discernimento avviato dal Papa, Nel quale si innesta quello della Chiesa italiana“.sinodo

Il popolo di Dio

Aggiunge il presule: “Già con il convegno diocesano a Madonna dell’Arco (aperto il 17 settembre) abbiamo iniziato un cammino di riflessione. Sul tema ‘Essere Chiesa per annunciare il Vangelo in un tempo di rinascita’. Sul quale le comunità parrocchiali si stanno confrontando a livello di decanati”. Si tratta “di un viaggio impegnativo che affrontiamo con lo sguardo rivolto a Maria. Perché come lei vogliamo ascoltare la Parola. Ma anche incarnala. Per annunciare la salvezza. Questo è un tempo che interpella anche Dio. E quindi interpella noi. Portatori della Parola. Maria realizza il compimento dell’attesa. Nell’incontro tra Dio e il suo popolo, l’umanità. E la Chiesa continua oggi ciò che Dio iniziò in Maria.