Siglato il Manifesto interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita

Nove diritti che garantiscono l’assistenza religiosa e spirituale per i pazienti che si trovano in strutture sanitarie nel momento finale della loro vita. È il Manifesto interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita firmato dalla Asl Roma 6, all’Ospedale dei Castelli. Obiettivo, non solo sancire la necessità ineludibile del rispetto nei confronti dei credenti di tutte le religioni, ma anche tradurre i nove diritti in procedure operative. Di “un patto di pace tra i popoli” parla Narciso Mostarda, direttore generale Asl Roma 6, su Sir. Presente alla cerimonia di firma anche mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano.

Il Manifesto

Il Manifesto rappresenta un importante traguardo del dialogo interreligioso in ambito sanitario ed è particolarmente significativo che tutte le confessioni religiose abbiano sottoscritto un testo comune. Promosso da Asl Roma 1, Gmc-Università Cattolica del Sacro Cuore e Tavolo interreligioso di Roma, consiste nei seguenti diritti: diritto di disporre del tempo residuo; diritto al rispetto della propria religione; diritto a servizi orientati al rispetto della sfera religiosa, spirituale e culturale; diritto alla presenza del referente religioso o assistente spirituale; diritto all’assistenza di un mediatore interculturale; diritto a ricevere assistenza spirituale anche da parte di referenti di altre fedi; diritto al sostegno spirituale e al supporto relazionale per sé e per i propri familiari; diritto al rispetto delle pratiche pre e post mortem; diritto al rispetto reciproco.