SEGRETERIA PER LA COMUNICAZIONE VATICANA, IL PONTEFICE FIRMA LO STATUTO “AD EXPERIMENTUM”

Da oggi, anche la Segreteria per la Comunicazione Vaticana ha il suo statuto. Papa Francesco lo ha approvato “ad experimentum”, per tre anni, lo scorso 6 settembre. Il documento fornisce il quadro giuridico del nuovo Dicastero nato a giugno del 2015 e guidato da monsignor Dario Edoardo Vigano (presidente) e monsignor Lucio Adrian Ruiz (segretario). L’italiano è lingua ufficiale, vi sarà piena collaborazione con tutti i dicasteri della Curia, in particolare con la Segreteria di Stato, e avrà la responsabilità del nuovo sito web della Santa Sede e degli account del Papa sui social media.

Come ricorda lo statuto, che entra in vigore con la pubblicazione odierna, la Segreteria per la Comunicazione è nata con il motu proprio “L’attuale contesto comunicativo” del 27 giugno 2015. Qui “confluiranno gli organismi che lo stesso documento pontificio ha indicato, ovvero: il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali, la Sala Stampa della Santa Sede, il Servizio Internet Vaticano, la Radio Vaticana, il Centro Televisivo Vaticano, L’Osservatore Romano, la Tipografia Vaticana, il Servizio Fotografico e la Libreria Editrice Vaticana”. Nel compimento delle proprie funzioni, la Segreteria, spiega lo statuto, “agisce in collaborazione con i restanti Dicasteri competenti, in ragione della materia ed in particolare con la Segreteria di Stato”. E’ dotata “di risorse umane e materiali adeguati, proporzionati alle sue funzioni istituzionali, entro i limiti stabiliti dalla sua tabella organica”.

“La lingua di lavoro utilizzata dalla Segreteria per la Comunicazione è l’italiano”. Tutti i documenti, i dati e le informazioni in possesso della Segreteria per la Comunicazione sono coperti dal segreto d’ufficio. Il prefetto, coadiuvato dal segretario, “regge, dirige e sovraintende all’attività del Dicastero e rappresenta la Segreteria per la Comunicazione anche nei rapporti con entità esterne alla Santa Sede”.

La Segreteria è articolata in cinque direzioni: direzione per gli affari generali (Paolo Nusiner e Giacomo Ghisani), direzione della Sala stampa della Santa Sede (Greg Burke e Paloma García Ovejero), direzione tecnologica (Francesco Masci), direzione teologico pastorale (Nataša Govekar) e direzione editoriale, ancora vacante, che avrà la responsabilità dell’indirizzo e il coordinamento di tutte le linee editoriali di competenza del dicastero, dello sviluppo strategico delle nuove forme di comunicazione e dell’integrazione efficace dei media tradizionali con il mondo digitale. Ogni direzione dipende dal Prefetto e dal Segretario e “sono paritetiche nell’esercizio della loro attività”.

Inoltre, “il Prefetto potrà proporre alla Superiore Autorità, per il tramite della Segreteria di Stato, l’istituzione di altre entità o di enti collegati con la Santa Sede, connessi alla Segreteria per la Comunicazione, al fine di salvaguardare particolari esigenze di natura giuridica, editoriale o economica che le singole attività della Segreteria per la Comunicazione dovessero presentare nello svolgimento delle relative funzioni”.