“Cosa sono questi pochi orfani che si salvano e questi pochi poveri che si evangelizzano, dinanzi a milioni di persone che si perdono e sono abbandonati come gregge senza pastore? … Ho considerato i limiti delle mie forze e delle mie capacità, ho cercato una via d’uscita e l’ho trovata ampia ed immensa nelle parole di Gesù: ‘Pregate dunque il padrone della messe’. Allora mi è sembrato di avere trovato il segreto di tutte le opere buone e della salvezza di tutte le anime”.
Queste parole di P. Annibale Maria di Francia, fanno da sfondo a tutta la sua vita, nato nel 1851 a Messina, la sua famiglia era di origine nobile, ben presto rimase orfano di padre e questa amare esperienza lo portò a dedicarsi a quanti come lui erano orfani.
Crescendo scoprì la necessità della preghiera per le vocazioni, il 16 marzo 1878 fu ordinato sacerdote nella chiesa dello Spirito Santo a Messina. Qualche mese prima l’incontro con un mendicante quasi cieco, fu la molla che spinse P. Annibale a prendere contatto con la triste realtà di un quartiere abbandonato e degradato della periferia di Messina, dove c’erano le cosiddette “Case Avignone” e comprese che la sua vita sarebbe stata quella di prendersi cura dei più poveri ed emarginati della città siciliana, tanto da scegliere di andare a vivere in quel quartiere, per stare ancora maggiormente a contatto con i più bisognosi.
Nel 1882 capì che doveva fare qualcosa di più e così diede inizio ai suoi orfanotrofi che furono chiamati antoniani perché messi sotto la protezione di S. Antonio da Padova. Nel 1887 P. Annibale si recò a Galatina presso Lecce, dove viveva Melania Calvat (1831-1904) la veggente francese a cui era apparsa la Madonna a La Salette nel 1846 e insieme istituirono la Congregazione delle Figlie del Divino Zelo.
Dieci anni più tardi nel 1897 il sacerdote darà vita alla congregazione maschile dei Rogazionisti e scrivendo a Papa Pio X (1903-1914) dirà: “Mi sono dedicato fin dalla mia prima giovinezza a quella santa Parola del Vangelo: Rogate ergo. Nei miei minimi Istituti di beneficenza si leva una preghiera incessante, quotidiana dagli orfani, dai poveri, dai sacerdoti, dalle sacre vergini, con cui si supplicano i Cuori Santissimi di Gesù e Maria, il Patriarca San Giuseppe e i Santi Apostoli perché vogliano provvedere abbondantemente la Santa Chiesa di sacerdoti eletti e santi, di evangelici operai della mistica messe delle anime”.
Possiamo affermare che tutta la sua vita è stata una continua preghiera, quel “Rogate” ha influenzato tutto il suo cammino, specialmente nel campo delle vocazioni.
E per diffondere la stessa preghiera per le vocazioni, promosse numerose iniziative e istituì la “Sacra Alleanza per il clero” e la “Pia Unione della Rogazione Evangelica” per tutti i fedeli. P. Annibale fu fortemente impegnato nella formazione dei sacerdoti.
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