La Chiesa si mobilita a difesa dei lavoratori “neo-schiavi”

Nuove povertà: don Moretti (Genova), “lavoratori sfruttati perché precari, sottopagati e trattati con forme di neo schiavismo”

gig

E’ l’appello di Francesco a difesa dei lavoratori che perdono la loro occupazione a causa della crisi Covid. “Tante famiglie sono in difficoltà in questo momento perché hanno perso il lavoro. Talvolta, con un po’ di vergogna non lo fanno sapere. Occorre cercare dove c’è necessità, dove è Gesù nel bisogno”. Il Pontefice esorta i credenti ad aiutare le famiglie in difficoltà durante la pandemia.lavoratori

A tutela dei lavoratori

Un post con una foto di due rider che pedalano di notte, lungo una strada cittadina. Sopra l’immagine, un testo per mettere in guardia da “forme di neo schiavismo”. Don Massimiliano Moretti, parroco a Genova di Santa Zita, è cappellano del lavoro. Da responsabile del percorso diocesano di formazione politica, solleva il caso delle “nuove povertà che emergono”. Con un post pubblicato sui social parla di “lavoratori sfruttati perché precari. Sottopagati. E trattati con forme di neo schiavismo”. Il rischio, spiega al Sir il sacerdote genovese, è che “nel prossimo futuro gli eccellenti si sceglieranno il lavoro. E saranno pagati profumatamente. Mentre i normali, vivranno di redditi di assistenza”. Il suo è un appello alla “Politica” (con la P maisucola) perché “intervenga rapidamente”.

Sos eclusione

Per questo, “la politica deve tornare a governare, con regole chiare e condivise, la nostra società. Sempre più fragile e sempre più a rischio”. Una società che vede crescere giorno dopo giorno la povertà. “Nella mia parrocchia stanno aumentando le persone che vengono a chiedere aiuto- racconta il sacerdote genovese-. Molte di queste hanno perso il lavoro. E temono di perdere la casa perché non possono più pagare il mutuo, l’amministrazione, l’affitto e le bollette. C’è bisogno di persone con un cuore grande che sappiano fare scelte di giustizia”.

L’esempio di papa Francesco

“Voi che lavorate nella Santa Sede siete la cosa più importante- ha ricordato il Papa-. Nessuno va lasciato fuori. Nessuno deve lasciare il lavoro”. Un concetto ribadito nell’udienza ai dipendenti vaticani per gli auguri di Natale. “In questo momento tanto brutto, nessuno va cacciato via. Nessuno deve soffrire l’effetto economico di questa crisi. Ma tutti insieme dobbiamo lavorare di più. Dobbiamo aiutarci per risolvere questo problema che non è facile. Qui non c’è Mandrake- Non c’è la bacchetta magica. Aiutatemi a questo e io aiuto voi. E tutti insieme andiamo avanti come nella stessa famiglia“.