Resoconto della storica visita del Pontefice a Strasburgo

Si è concluso il viaggio di papa Francesco a Strasburgo. Intorno alle 16 di oggi è atterrato all’aeroporto romano di Ciampino, dal quale era partito stamattina. E’ stata una “giornataccia”, come l’aveva definita il Pontefice ai giornalisti che lo avevano accompagnato nella sua toccata e fuga dalla città francese. Il vescovo di Roma è arrivato a Strasburgo a metà mattinata. Ad accoglierlo le massime autorità europee, tra cui il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, che gli aveva rivolto l’invito lo scorso anno. Significativo il discorso rivolto ai deputati Ue. Il Pontefice ha scosso dalle fondamenta il Vecchio Continente, invitandolo a ritrovare le su radici cristiane e a riscoprire i valori della solidarietà, specie nei confronti dei più deboli.

Non è l’economia a dover essere al centro della politica internazionale, ha sottolineato il Santo Padre, ma la sacralità dell’uomo. Dopo l’intervento Bergoglio ha avuto giusto il tempo di brevi colloqui con Schulz e con il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Junker. Subito dopo si è recato nella sede del Consiglio d’Europa per un altro, lungo, discorso. Al centro dell’intervento ci sono state le tematiche legate alla pace, che si può creare soltanto rinunciando alla cultura della paura dell’altro. Lunghi applausi anche in questo caso. Il Papa, dopo i saluti di rito, è salito sull’automobile di servizio e si è diretto all’aeroporto per fare ritorno a Roma.

Durante il viaggio di ritorno Bergoglio ha risposto alle domande dei giornalisti. La conversazione ha toccato temi spinosi, tra cui lo scandalo pedofilia. Il Papa, in prima linea per combattere questo problema, ha raccontato la vicenda di 4 sacerdoti della città spagnola di Granada, denunciati per abusi. “Ho ricevuto direttamente la notizia indirizzata a me – ha rivelato il Pontefice – ho chiamato la persona e gli ho detto: ‘Tu domani vai dal vescovo’. E ho scritto al vescovo. Ho scritto di raccogliere la denuncia e cominciare subito a lavorarci”. Al giornalista che gli chiedeva cosa avesse provato nel venire a conoscenza di questi abusi, Papa Francesco ha confidato: “ho sentito un grandissimo dolore. Ma la verità e’ la verità e non dobbiamo nasconderla”.