RELIGIONI, DAL VATICANO INIZIATIVE DI DIALOGO PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

La Pontificia Accademia delle Scienze in collaborazione con “Religion for peace” ha annunciato l’apertura del prossimo Simposio che si svolgerà in Vaticano martedì 28 aprile sul tema “Proteggere la Terra, nobilitare l’umanità. Le dimensioni morali dei cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile”. Oltre agli ospiti speciali dell’incontro, che saranno il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della pace, card. Peter Kodwo Appiah Turkson, e il cancelliere della Pontificia Accademia mons. Marcelo Sánchez Sorondo, parteciperanno 60 invitati come rappresentanti del mondo della scienza, della diplomazia, esperti di sviluppo accademici e 20 leader religiosi.

Il Simposio si svolge alla “vigilia” della pubblicazione della nuova enciclica di Papa Francesco sull’ambiente e del Summit sul cambiamento climatico di Parigi che, a dicembre, avrà il compito di mettere nero su bianco, in un documento, l’impegno di tutte le nazioni e potenze economiche nella lotta alle emissioni climalteranti e nel contenimento della temperatura globale entro gli ormai celebri due gradi di aumento. Proprio per consentire il discorso del Papa il Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU, Sam Kutesa, ha chiesto di posticipare il Summit di 2 ore. D’altronde Papa Francesco nei suoi discorsi non ha mai nascosto di sperare che i cattolici di tutto il mondo e i fedeli delle altre grandi religioni facciano parte della pressione di massa per far smuovere i leader politici del mondo e trasformare in azione gli impegni presi negli incontri internazionali.

Nella presentazione della Pontificia Accademia delle Scienze si legge che il Simposio mira a “sensibilizzare e creare un consenso sui valori dello sviluppo sostenibile in coerenza con i valori delle principali tradizioni religiose principali, con particolare attenzione per i più vulnerabili“. Scopo del simposio è anche quello di giungere ad una dichiarazione congiunta sull’imperativo morale e religioso della sostenibilità, “mettendo in evidenza il legame intrinseco tra il rispetto per l’ambiente e il rispetto per le persone, specialmente i poveri, gli esclusi, le vittime della tratta e della schiavitù moderna, i bambini e le generazioni future”. In questo modo il Simposio potrà offrire “dimensioni morali” che sono alla base della tutela dell’ambiente aiutando a “costruire un movimento globale in tutte le religioni per lo sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico durante tutto il 2015 e oltre”.