“Proteggere la dignità umana è un diritto morale”

Troppo spesso giungono, da diversi teatri di guerra, testimonianze di crimini atroci, veri e propri oltraggi alle persone e alla loro dignità, commessi in spregio di ogni considerazione elementare di umanità”.

Terza Conferenza di diritto internazionale umanitario

E' il forte richiamo rivolto da Papa Francesco ai partecipanti alla terza Conferenza di diritto internazionale umanitario. Dedicata proprio al ruolo delle Ong e della società civile in difesa delle popolazioni nei conflitti, la conferenza si in corso a Roma sotto il patrocinio del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri e del Ministero della Difesa.

“Le immagini di persone senza vita, di corpi mutilati o decapitati, di nostri fratelli e sorelle torturati, crocifissi, bruciati vivi, offesi finanche nelle loro spoglie, interpellano la coscienza dell'umanità”, ha proseguito il Pontefice ai rappresentanti del governo, ai funzionari e agli esperti venuti da tutto il mondo ospitati in Sala Clementina, nel Palazzo Apostolico, in Vaticano.

I protocolli di Ginevra

Papa Francesco, che ha parlato dopo un saluto dei ministri italiani degli Esteri, Angelino Alfano, e della Difesa, Roberta Pinotti, ha ricordato anche come la Santa Sede sia firmataria di due Protocolli alle Convenzioni di Ginevra importanti al fine di “umanizzare gli effetti dei conflitti armati”; ma ha anche rilevato le tante “omissioni ed esitazioni” che caratterizzano tali protocolli. L’invito è a compiere “ulteriori sviluppi” in materia di diritto internazionale adeguatamente alle “caratteristiche dei conflitti e delle sofferenze che li accompagnano”.

La saturazione che anestetizza

Dinanzi alla distruzione di città nei loro “tesori culturali millenari”, di infrastrutture (che privano le future generazioni del loro “diritto alla vita, alla salute e all’educazione”), ma anche di chiese e altri luoghi di culto (“oggetto di aggressioni mirate spesso proprio durante le celebrazioni liturgiche, con numerose vittime tra i fedeli e i ministri riuniti in preghiera, in violazione del diritto fondamentale alla libertà di religione!“), Begoglio ha invitato a non cedere alla “saturazione che anestetizza e in qualche misura relativizza la gravità dei problemi”.

E' dunque necessaria, avverte, “una conversione dei cuori, un’apertura a Dio e al prossimo, che spinga le persone a superare l’indifferenza e a vivere la solidarietà, come virtù morale e atteggiamento sociale, dalla quale può scaturire un impegno in favore dell’umanità sofferente“.

Solidarietà

In tempo di guerra, infatti, non c'è solo distruzione, ma anche numerose “dimostrazioni di solidarietà e di carità”. Tante sono le persone, ha fatto infatti notare il Papa, che affrontano fatiche e pericoli per curare e soccorrere, per seppellire i morti e sfamare i bisognosi: opere di misericordia sulle quali “saremo giudicati al termine della vita”.

Da qui l’invito del Pontefice al rispetto dei “principi fondamentali di umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza” e che tali principi costituiscano “il cuore del diritto umanitario”. “Là dove poi il diritto umanitario conosce esitazioni e omissioni – prosegue Bergoglio, riportato da radio Vaticana – sappia la coscienza individuale riconoscere il dovere morale di rispettare e proteggere la dignità della persona umana in ogni circostanza, specialmente nelle situazioni in cui essa è più fortemente minacciata”.

A chiunque salvi una vita a costo della propria, Gesù ha assicurato: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”, ha concluso il Papa congedandosi.