@Pontifex: “Come San Domenico serviamo il Vangelo con la vita e le parole”

“Oggi rendiamo gloria al Padre per l’opera che San Domenico compì, al servizio del Vangelo predicato con la parola e con la vita”. E’ il tweet attraverso il quale Papa Francesco elogia le caratteristiche del sacerdote spagnolo, fondatore dei Frati predicatori, vissuto tra XII e XIII secolo, di cui oggi ricorre la festa. Il Santo viene avviato fin dall’adolescenza, a 15 anni, nelle celebri scuole di arti liberali e teologia di Palencia, dove a viene a contatto con miserie e guerre. Ed è proprio in mezzo a questa condizione di miseria che matura la sua vocazione religiosa.

San Domenico da Guzman

San Domenico nasce nel 1170 a Caleruega, un villaggio montano della Vecchia Castiglia (Spagna); si distinse fin da giovane per carità e povertà. Convinto che bisognasse riportare il clero a quella austerità di vita che era alla base dell’eresia degli Albigesi e dei Valdesi, fonda a Tolosa l’Ordine dei Frati Predicatori che, nato sulla Regola agostiniana, diventa nella sostanza qualcosa di totalmente nuovo, basato sulla predicazione itinerante, la mendicità (per la prima volta legata ad un ordine clericale), una serie di osservanze di tipo monastico e lo studio approfondito. Il Santo viene ricordato anche per la sua rettitudine, spirito di sacrificio e zelo apostolico. Le Costituzioni dell’Ordine dei Frati Predicatori attestano la chiarezza di pensiero, lo spirito costruttivo ed equilibrato e il senso pratico che si rispecchiano nel suo Ordine, uno dei più importanti della Chiesa. Sfinito dal lavoro apostolico ed estenuato dalle grandi penitenze, il 6 agosto 1221 muore circondato dai suoi frati, nel suo amatissimo convento di Bologna, in una cella non sua, perché lui, il Fondatore, non l’aveva. Papa Gregorio IX, a lui legato da una profonda amicizia, lo canonizzerà il 3 luglio 1234.