Da oggi vaccini in 500 parrocchie siciliane. La testimonianza a Interris.it di un Pastore

In risposta a una richiesta della Regione, da oggi 500 parrocchie siciliane mettono a disposizione propri locali per la somministrazione di vaccini anti Covid. Il racconto a Interris.it dell'arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi

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Sono 500 le parrocchie siciliane che hanno messo a disposizione propri locali per la somministrazione di vaccini anti Covid. In risposta a una richiesta della Regione Sicilia. La somministrazione delle dosi in parrocchia comincia oggi. L’intesa è stata raggiunta tra l’episcopato e la Regione siciliana per somministrare il vaccino anti Covid-19 in 500 parrocchie delle 18 diocesi dell’isola. Oggi, Sabato Santo, vi possono accedere cittadini dai 69 ai 79 anni. L’obiettivo è vaccinare tra 25 mila e 50 mila persone. “Un modo per agevolare la popolazione. E portare sollievo in un momento di grande sconforto“, sottolineano i vescovi siciliani.

Protocollo di intesa

Sul protocollo d’intesa tra Conferenza episcopale e Regione, spiega a Interris.it l’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi: «E’ un’iniziativa in linea con la tradizione della Chiesa. Già adesso vengono messi a disposizione spazi non liturgici delle parrocchie per le donazioni di sangue. Per il personale medico che si occupa dei centri di ascolto. E, durante la pandemia, per ospitare operatori sanitari in prima linea contro il Covid”. Aggiunge l’arcivescovo Pennisi: “Fino all’ultimo si è lavorato sulle procedure per esempio di smaltimento dei rifiuti speciali. Oltre a fornire gli spazi per le vaccinazioni, le parrocchie si impegnano a raccogliere le prenotazioni. E a sanificare gli ambienti”.

Francesco Paolo Figliuolo e, a destra, Fabrizio Curcio

In aiuto degli anziani

Aggiunge monsignor Pennisi: “Si tratta di una disponibilità utile soprattutto nei piccoli centri di 5-10 mila abitanti. Lontani molti chilometri dagli hub vaccinali che si trovano nelle grandi città. E’ importante soprattutto per gli anziani. Un medico può fare un vaccino ogni dieci minuti. Più personale sanitario c’è, maggiore è il contributo che questa iniziativa può dare alla campagna di immunizzazione di massa. Da parta della Chiesa siciliana è un segno molto bello di speranza e di solidarietà. Soprattutto verso le persone anziane. In una fase generale così angosciante. In un primo momento si era detto di vaccinare anche gli over 80. Ed erano già arrivate molte prenotazioni. Ma ci sono problemi per il trasporto di Pfizer. E così si inizia dagli over 70 con AstraZeneca».

Il contributo delle parrocchie

“Per noi significa agevolare. Essere alleati della popolazione. Della scienza. Dello Stato. Per cercare in tutti i modi di alleviare la condizione che tutti noi stiamo attraversando”, evidenziano i presuli siciliani. “La Sicilia sta facendo 20 mila vaccinazioni al giorno. Siamo nel pieno target della campagna vaccinale. Con questo dato, in percentuale alla popolazione, la Sicilia si colloca tra le prime Regioni in Italia per somministrazioni. E’ chiaro che dobbiamo raddoppiare. E arrivare intorno alle 50mila dosi”, afferma il commissario nazionale per l’emergenza Covid 19. Francesco Paolo Figliuolo ha visitato nell’isola gli hub vaccinali di Messina e Catania. Il generale ha trovato “un ambiente ottimale”. Anche se “ci sono molte cose fare”. E, aggiunge il commissario Figliuolo, “il presidente della Regione, Nello Musumeci, mi ha elencato gli aspetti che vuole incrementare”.

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Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci

Buone pratiche

“In Sicilia ci sono della buone pratiche- osserva Figliulo-. Come l’intesa con la Conferenza episcopale siciliana. Che, a partire dalla vigilia di Pasqua, darà la possibilità di avere 500 punti vaccinali. In altrettante parrocchie delle diocesi dell’isola. Per prenotare o somministrare dosi. E’ una cosa molto importante. Ed è in linea col piano nazionale. Per creare anche la capillarizzazione, dove è possibile. Con punti vaccinali. Anche nelle zone più impervie. Oltre ai grandi hub“.